Lorenzo guerini, davide faraone e mila spicola prendono le distanze dal presidente della regione siciliana
Nel PD tutti contro Rosario Crocetta
LORENZO GUERINI, DAVIDE FARAONE E MILA SPICOLA PRENDONO LE DISTANZE DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA
“Su Fiandaca concordo con Davide Faraone e con Lorenzo Guerini. Sbagliate le parole e sbagliato il momento, aggiungo. A due giorni dalla commemorazione di Falcone non ci si può dividere sulla lotta alla mafia, addirittura con accuse personali. Bisogna essere compatti e uniti nel combatterla e contrastarla, nel suo ricordo, per lo Stato, per la legalità e per i ragazzi, anche con punti di vista diversi, ma nel rispetto”.
Lo dice Mila Spicola, vice segretaria regionale del PD siciliano, commentando gli attacchi che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha sferrato al Partito Democratico e, in particolare, al professore Giovani Fiandaca, candidato alle elezioni europee nel collegio Sicilia-Sardegna nello stesso PD.
Crocetta ne ha dette di tutti i colori, accusando il PD di aver tradito l’eredità di Pio La Torre. Il presidente della Regione ha attaccato più volte Fiandaca. Che ha replicato così:
Lantimafia di Crocetta, Lumia, Ingroia e Cardinale non è coerente con i criteri che ispirano lorientamento del Partito Democratico. Aspiro ad una antimafia concreta e dei fatti, in assenza della quale, i comportamenti vanno a violare la memoria ed il sacrificio dei nostri martiri. Avrei potuto prendere a ridere le accuse rivolte alla mia persona, tuttavia voglio ribadire che nessuno possiede la legittimazione morale a giudicarmi.
Nella polemica sono intervenuti Lorenzo Guerini, vicesegretario PD, e Davide Faraone, della segreteria del Partito: “Riteniamo profondamente sbagliate le parole del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. L’onestà e il rigore morale di una persona stimabile come il professor Giovanni Fiandaca sono fuori discussione”.
“Chi osserva non comprende ciò che accade – aggiunge Mila Spicola – e non lo comprendo nemmeno io. La lotta alla mafia non è un soprabito di cui misurarsi addosso il taglio. Non è nemmeno un programma politico o un complicato indirizzo giudiziario, o un distinguo incomprensibile ai più. La lotta alla mafia è una semplice pregiudiziale morale, individuale e personale, essere onesti sempre, che deve informare la vita di ciascuno e si combatte essendo onesti e facendosi esempio di onestà. Mentre molti si misurano il soprabito, nei quartieri a rischio eserciti di ragazzi e di genitori senza futuro e senza presente sono lasciati alla disoccupazione e alla mercè della manovalanza mafiosa, che sorride di queste polemiche”
Mila Spicola ricorda che, tra qualche giorno, saremo tutti chiamati a ricordare la strage di Capaci: “Ventimila studenti e i loro docenti, che mi sento di rappresentare – dice – arriveranno a Palermo per commemorare il 23 maggio con una voce sola e un impegno di pace e di servizio delle istituzioni: No alla mafia. Con forza solare ma sobria. E una voce sola dobbiamo offrire nella politica e in coloro che si oppongono alla mafia nelle istituzioni. Una voce sola, determinata e sobria. Perchè la mafia si nutre delle divisioni. E’ l’unità contro l’illegalità quella che invochiamo, con ogni mezzo, con ogni volontà e con ogni azione”.
Quindi il finale che sembra una stoccata a chi alimenta le polemiche di queste ore: “L’antimafia prenda esempio da quegli studenti se non sa essere d’esempio, offrendo a tutti loro un presente e un futuro”.
“”Riteniamo profondamente sbagliate le parole del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. L’onestà e il rigore morale di una persona stimabile come il professor Giovanni Fiandaca sono fuori discussione”, dicono Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd, e Davide Faraone, della segreteria del partito.