La polizia di Caltanissetta ha eseguito il sequestro preventivo delle insegne e dei marchi riconducibili alla Stanleybet Malta in esecuzione di un’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro (in Calabria) che prevede anche il divieto temporaneo di esercitare, in tutta Italia, l’attività di esercizio e raccolta di scommesse sportive. L’operazione ha interessato l’oscuramento […]
Nel Nisseno sequestrati centri di scommesse sportive per esercizio abusivo
La polizia di Caltanissetta ha eseguito il sequestro preventivo delle insegne e dei marchi riconducibili alla Stanleybet Malta in esecuzione di un’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro (in Calabria) che prevede anche il divieto temporaneo di esercitare, in tutta Italia, l’attività di esercizio e raccolta di scommesse sportive.
L’operazione ha interessato l’oscuramento di insegne e loghi di dodici attività di esercizio di raccolta scommesse sportive. La divisione di polizia amministrativa della questura di Caltanissetta e il commissariato di pubblica sicurezza di Gela hanno eseguito il provvedimento rispettivamente nei confronti di tre esercizi operanti nel capoluogo di provincia e tre nel comune di Gela.
Analoghi provvedimenti sono stati eseguiti dai militari in altri comuni del Nisseno: Serradifalco, Mussomeli, Campofranco, Vallelunga Pratameno, Riesi e Butera. Per un totale di sei esercizi di raccolta scommesse. L’ipotesi investigativa all’origine del sequestro è che la società Stanleybet abbia raccolto in Italia scommesse su eventi sportivi e di altro tipo, utilizzando sia proprie sedi che imprese indipendenti, senza alcun titolo concessorio dei Monopoli di Stato e senza la prescritta licenza rilasciata dal questore, commettendo così il reato di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa. Secondo gli investigatori, i titolari delle attività pur essendo consapevoli di non poter accettare scommesse, hanno proseguito nella loro attività, operando come ricevitoria fisica e continuando a non versare l’imposta unica sulle scommesse.