Per trent'anni, la triremi del VI secolo avanti Cristo è rimasta seppellita in contenitori di legno. Ora è diventata l'attrazione principale di una mostra in Emilia. «In autunno, organizzeremo qui un evento internazionale», promette il governatore a Gela
Nave greca di Gela, fuori dagli scatoloni ma solo a Forlì Musumeci: «Non tornerà per essere di nuovo sepolta»
La triremi greca di Gela, dopo trent’anni rinchiusa negli scatoloni del museo gelese, è
diventata l’attrazione principale della mostra sul mito di Ulisse ai musei di San Domenico di
Forlì (in Emilia Romagna). «Non tornerà in città per essere di nuovo nascosta agli occhi dei visitatori», ha promesso il presidente della Regione Nello Musumeci. «In autunno, organizzeremo un grande evento di portata internazionale
per esporre la nave greca finalmente anche a Gela – assicura il governatore – La mostra si intitolerà Il viaggio
di Ulisse. La Sicilia nel Mediterraneo antico e ho già dato disposizione per la creazione di un
comitato scientifico che ne curerà la preparazione».
Uno dei ritrovamenti più importanti del panorama internazionale dell’archeologia subacquea avrà un degno riconoscimento anche nel territorio nei cui fondali è stata recuperata. La nave greca del VI secolo avanti Cristo, lunga 21 metri e alta sei, è troppo grande per il museo archeologico regionale della città. Intanto, da anni, giace negli scatoloni del museo, in attesa che la Regione dia il via libera ai lavori del tanto agognato museo del Mare che dovrebbe accoglierla.
È una storia paradossale quella di un relitto che viene tirato fuori dalle profondità marine per poi
essere seppellito in angusti contenitori di legno.
Dopo il ritrovamento alla fine degli anni Ottanta, ci vollero altri sedici anni prima che nel novembre del
2004 alcuni dei legni della nave greca venissero recuperati dal mare. Nel frattempo, vennero realizzate ben 15 campagne di scavo subacqueo
che portarono alla luce una notevole quantità di reperti archeologici (anfore vinarie, ceramica attica, strumenti della vita quotidiana come pentole da cucina, resti di stuoie e ceste di vimini,
oggetti di culto come piccoli altari di terracotta) che oggi, almeno in parte, sono esposti al museo
archeologico regionale di Gela.
I resti della nave vennero spediti dalla Soprintendenza di Caltanissetta al
laboratorio Mary Rose Archeological Service di Portsmouth (in Gran Bretagna) per il restauro, durato poi cinque anni. Un lasso di tempo durante il quale la Regione avrebbe dovuto creare il Museo della Navigazione,
destinato a contenerla. Il luogo venne subito individuato – il Bosco Littorio di fronte al quale il relitto
si arenò millenni fa – e vennero pure individuati i fondi, (cinque miliardi delle vecchie lire). I tempi burocratici però si allungarono, la gara venne aggiudicata, ma un ricorso bloccò tutto.
È il febbraio del 2016 quando, in pompa magna, viene annunciata una mostra sulla nave greca.
Peccato che, in realtà, poi fossero visibili solo alcuni pezzi lignei restaurati e non
ancora assemblati. Il resto rimase dentro gli scatoloni. La
mostra, finanziata dall’Eni, durò appena qualche giorno e fece registrare soltanto pochissimi
visitatori paganti. Da quel momento, la nave cade nell’oblio più totale fino alla mostra di Forlì.
Nel frattempo, è stato rigettato il ricorso sulla gara d’appalto dei lavori del Museo del Mare e, tra qualche settimana, la ditta aggiudicataria dovrebbe iniziare gli interventi a Bosco Littorio. Il presidente Musumeci, che nel corso della sua ultima visita a Gela aveva promesso l’inaugurazione del Museo del
Mare entro la fine del suo mandato, rilancia l’idea dell’esposizione dei reperti a Gela. Una mostra in cui sarà dato spazio anche a numerosi altri reperti, provenienti da musei non solo siciliani ma anche internazionali, per raccontare il mito di Ulisse nel contesto del viaggio nel
Mediterraneo antico.
Un evento che, partendo dalle radici del mito, arriverà fino alla scoperta dei luoghi dell’Isola
narrati nei classici con una propagazione anche nell’arte moderna e contemporanea. Attraverso l’impiego di nuove tecnologie e moderni apparati virtuali, infatti, il visitatore sarà trasportato in una
dimensione di grande suggestione. Dal punto di vista organizzativo, la prossima riunione del comitato scientifico – di cui fanno parte il dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali Sergio Alessandro e i responsabili degli uffici periferici dell’assessorato – si terrà direttamente a Gela. In programma, infatti, c’è già anche la creazione di un comitato organizzatore del quale sarà chiamato a far parte anche il sindaco Lucio Greco.
Per il presidente Musumeci, l’esposizione
della nave rappresenterà «l’avvio di una nuova stagione per Gela. Questo è il modello di
sviluppo che abbiamo sempre immaginato per Gela – ha sottolineato – Un’attività industriale eco
compatibile, e non più inquinante, che consenta il mantenimento di livelli di occupazione adeguati e,
finalmente, un turismo culturale che Gela non ha bisogno di inventarsi perché non ha bisogno di
inseguire miracoli deve solo utilizzare in maniera responsabile ciò di cui già dispone».