Sindacati, partiti politici e associazioni culturali, ma anche migranti e semplici cittadini hanno partecipato alla manifestazione Basta morti nel Canale di Sicilia che si è conclusa in piazza Università. «Se oggi sono scesa in piazza è per difendere i sogni di queste persone», spiega una ragazza di 16 anni. Guarda le foto
Naufragio, a Catania corteo di solidarietà e proposte «Corridoi umanitari e asilo europeo immediato»
Più di cinquanta sigle – tra sindacati, partiti politici e associazioni culturali – hanno aderito alla manifestazione intitolata Basta morti nel Canale di Sicilia. L’appuntamento in piazza Stesicoro ha registrato una partecipazione poco nutrita. Ma tutti uniti dalla richiesta di corridoi umanitari e asilo europeo immediato per i migranti
«Siamo qui per esprimere un concetto semplice: gli esseri umani sono tutti uguali». Ad affermarlo è il leader del movimento Catania bene comune Matteo Iannitti. L’attivista – uno degli organizzatori della manifestazione – aggiunge: «I giovani stranieri che fuggono nel nostro Paese dalle guerre in Medioriente hanno lo stesso diritto degli italiani che cercano fortuna in Inghilterra». A scatenare la riflessione è l’ultimo naufragio di migranti nel Canale di Sicilia. Circa 900 le vittime che «sono morte per rincorrere il sogno di una vita migliore», commenta Susanna, una studentessa di 16 anni presente alla manifestazione. Che aggiunge: «Se oggi sono scesa in piazza è proprio per difendere i sogni di queste persone che rischiano il tutto per tutto pur di avere la speranza di migliorare le proprie condizioni di vita». Ed è proprio la piazza a fornire due soluzioni contro il ripetersi di simili tragedie: corridoi umanitari e asilo europeo immediato per i migranti.
Lascia tutti a bocca aperta l’intervento di un giovane migrante, ospite del centro Regina Sant’Elena da nove mesi. «Sento dire che quelli come me rubano il lavoro ma – attacca – sono gli europei quelli che hanno saccheggiato l’Africa, portando via da quella terra oro, diamanti e petrolio». «Se noi viaggiamo per sperare in una vita migliore e gli europei in passato hanno viaggiato per rubare, chi sono i veri ladri?», conclude il giovane al microfono che subito viene passato al segretario etneo di Rifondazione comunista Pierpaolo Montalto. «In televisione si sentono attacchi incredibili e oggi vogliamo manifestare per un’Italia diversa da quella raccontata dal leader della Lega nord Matteo Salvini e dalla parlamentare di centrodestra Daniela Santanché».
E appena il corteo partito da piazza Stesicoro arriva in piazza Università, qualcuno intona una serie di cori che presto diventano virali. «Siamo tutti clandestini, la nostra Europa non ha confini», «Matteo Renzi, Angelino Alfano e Salvini siete solo assassini». Che vengono urlati a squarciagola e si mischiano ai commenti antieuropeisti di quelli che i cortei li giudicano stando sopra il marciapiede. «Io non so cosa possa fare un singolo cittadino per evitare tutte le morti dei migranti nel Canale di Sicilia ma di sicuro – racconta Alessia Prezzavento, una manifestante -, se oggi restavo a casa mia in silenzio non facevo nulla». «E’ bello vedere che tante persone si interessano alla tragedia dei miei fratelli, ma so bene che di queste cose si parla solo per i primi due o tre giorni perché ormai si sente di gente che sbarca sulle coste della Sicilia troppo spesso», afferma Aliou Mbaye, senegalese che vive in Italia da diciotto anni. E che la manifestazione l’ha seguita per poco tempo, il necessario per ricordarsi «che alcuni sono più fortunati e altri meno».