Mutuo da 1 miliardo, il Pd a Luglio lo aveva bocciato. Ora cambia idea…e lo difende

Era il 26 Luglio del 2013. I quotidiani i regionali, tra i quali il Giornale di Sicilia, riportavano in bella vista la notizia di uno scontro all’arma bianca tra il Pd siciliano e il Governo Crocetta. Casus belli: il disegno di legge dell’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, che, mantenendo l’aumento dell’addizionale Irpef,  consente alla Regione di contrarre un mutuo da un miliardo per pagare i crediti che alcune imprese vantano nei confronti della Pubblica amministrazione:
Questo scriveva il Gds: “La Regione aumenta le tasse per pagare i debiti verso le imprese. Dal primo gennaio crescerà l’addizionale Irpef. Manovra che servirà a coprire un maxi mutuo da un miliardo: somma che entrerà nelle casse delle aziende che da tempo vantano crediti dalla pubblica amministrazione….
Nel frattempo contro la legge che aumenta l’addizionale Irpef si schiera il Pd, che apre dunque un altro fronte di scontro con Crocetta: «Fermiamo l’aumento dell’Irpef perché colpirebbe i bilanci delle famiglie e la loro capacità di spesa penalizzando le attività produttive e l’occupazione» ha detto il segretario Giuseppe Lupo. I vertici del Pd rivelano di essere già in pressing sul governo: «Abbiamo chiesto lo stop all’aumento Irpef già ieri al presidente Crocetta, durante l’incontro che si è svolto nel palazzo dei Normanni, insieme al nostro capogruppo, Baldo Gucciardi, e ad altri esponenti della maggioranza. Il presidente della Regione – conclude Lupo – ha condiviso le nostre preoccupazioni e ha detto di volere ricercare soluzioni alternative che consentano di utilizzare le risorse per il pagamento dei debiti alle imprese».

Nel giro di pochi mesi, il Pd cambia idea. Un paio di giorni fa  ha votato a favore, in Commissione Bilancio dell’Ars, del ddl che indebita ulteriormente  la Regione e che andrà sulle spalle dei siciliani,  e lo difende a spada trata, rinnegando tutto quello che aveva detto a Luglio: “Resto sorpreso dalla presa di posizione di alcune forze politiche che si pongono di traverso rispetto ad un provvedimento che darebbe una boccata d’ossigeno alle imprese: questo non mi sembra certo un modo ‘responsabile’ di fare opposizione, anzi, boicottare il pagamento dei crediti alle imprese mi sembra una posizione irresponsabile- ha detto ieri Gucciardi che parla di  “un provvedimento che, specie in questa fase di crisi, può portare un indubbio beneficio al nostro tessuto produttivo”.

A restare sorpresi sono i siciliani.  Come è possibile che quattro mesi fa il mantenimento dell’aumento Irpef era una mossa sventurata perché colpisce i bilanci delle famiglie e la loro capacità di spesa,  e oggi, invece, diventa un toccasana? E che fine ha fatto la necessità di “ricercare soluzione alternative per trovare le risorse per il pagamento dei debiti alle imprese ? Misteri della politica chiacchierona. Si potrebbe pensare che in tempo di beghe interne, si strumentalizzano i problemi concreti dei siciliani, poi, una volta appianati i dissapori partigiani,  tutto viene rimosso. E si vende per buono ciò che si era giudicato pessimo.

Intanto, nonostante i tentativi di insabbiare anche questo scandalo con parole e cifre molto vaghe, restano tutti sul campo i dubbi legati a questo mutuo. Si sa solo che circa 700 milioni di euro dovrebbero andare alle Asp, cui la Regione, e non si capisce perché (che fine ha fatto la manovra di rientro che aveva sanato i conti della sanità?), non ha corrisposto le risorse previste dal budget, motivo per cui avrebbero debiti con i fornitori.

E che, in queste ore, circola un elenco con le risorse che dovrebbero andare ai Comuni. A Siracusa dovrebbero andare, ad esempio 4,6 milioni di euro, a Palermo meno della metà. A Gela più di 1,8 milioni di euro.

Come ci fa notare un lettore molto attento: “Da cittadini siciliani che pagano l’addizionale Irpef ai massimi livelli pretendiamo di sapere , non il singolo dato del comune di Siracusa che e’ servito solo a addomesticare l’on. Vinciullo, e che comunque risulta sempre poca cosa rispetto ai 100 milioni di euro per il debito con l’Eni e i 240 milioni per il debito della societa’ partecipata regionale Riscossione Sicilia spa, ma l’elenco analitico voce per voce delle imprese beneficiarie con relativa partita iva e sede legale sino ad arrivare ai 946 milioni di euro. A cominciare dal comune di Gela. Non si capisce perche’ tutti ci dobbiamo sobbarcare un peso di un mutuo per pagare gestioni sciagurate di alcuni comuni rispetto ad altri che si sono dimostrati invece virtuosi?”.

 
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