Mutuo ‘ascaro’ da 1 miliardo di euro: Forza Italia e ‘Alfanini’ in soccorso del Governo Crocetta

C’E’ SEMPRE CHI E’PRONTO A DARE UNA MANO A PROVVEDIMENTI CONTROVERSI.

Mentre il Governo Crocetta bis comincia il suo cammino senza potere contare su una maggioranza all’Ars (la spaccatura nel PD  e nell’ UDC ha ridotto a circa 40 i deputati filo-governativi) ci pensa il centrodestra a dare una mano al Presidente della Regione.

Ieri, in Commissione Bilancio ad esempio, il controverso mutuo da 1 miliardo di euro (di cui abbiamo riassunto le criticità in questo articolo) è passato grazie ai voti di Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Il ddl è stato incardinato oggi dall’Assemblea regionale siciliana e sarà discusso mercoledì prossimo.

Anche se i due partiti rivendicano sostanziali modifiche:

Il  senatore Vincenzo Gibiino, coordinatore di Forza Italia in Sicilia parla di correzioni sostanziali: “Il provvedimento consentira’ alla Regione di pagare i propri debiti alle realta’ creditrici grazie all’accensione di un mutuo da 1 miliardo, con un tasso d’interesse non del 4,4%, come previsto inizialmente dal governo Crocetta, bensi’ del 2,7%, per un risparmio annuo per le casse siciliane di ben 12 milioni di euro. Il ddl – continua Gibiino – contiene altresi’ una norma per la riduzione dell’addizionale Irap e Irpef a partire dal 2015, in rapporto alle economie che risulteranno annualmente dal piano di rientro del debito regionale sulla sanita’. Gli emendamenti, a firma Falcone e Savona, hanno migliorato nettamente un provvedimento originariamente squilibrato e dannoso. Forza Italia ha portato alla ragionevolezza Crocetta e i crocettiani, a testimonianza di come una buona opposizione possa aiutare la nostra Sicilia”.

Idem fa il NCD, per bocca del capogruppo Nino D’Asero: “Ci batteremo con i nostri subemendamenti e in Aula perché il ddl sia migliorato al massimo prima di diventare legge.  Su tre punti essenziali non transigeremo. Innanzitutto, il tasso del mutuo non dovrà superare il 2,5 così come stabilisce la legge nazionale la quale determina che esso sia equiparato all’ultima vendita dei Btp a cinque anni: metà circa di quanto preventivato dal governo. Inoltre, garanzie per una diminuzione Irpef e Irap dal 2015 assieme a una riduzione programmata della spesa pubblica, sì che queste somme liberate possano esser virtuosamente adoperate. Tutto ciò per non pesare affatto sul futuro economico dei cittadini siciliani mentre, per evitare che in futuro occorra nuovamente ricorrere a prestiti e mutui, rinegoziamo urgentemente le spettanze dello Stato a favore della Sicilia a partire da quelli che lo Statuto ci assegna e che Roma non ci ha mai concesso”.

Mah…

Ars: torna in scena il mutuo ‘ascaro’ da un miliardo di euro. Ma chi lo voterà?


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