Dovevano pronunciarsi oggi i giudici del tribunale amministrativo regionale sul ricorso presentato dal ministero della Difesa contro la revoca dei lavori del mega impianto di antenne satellitari Usa, disposto dalla Regione. Ma la decisione è stata rimandata a giugno, a causa di un difetto di notifica e di un nuovo ricorso dell'Avvocatorua di Stato. Che questa volta chiede al governo regionale e al Comune di Niscemi 25 mila euro di risarcimento danni per ogni giorno di ritardo nell'avvio dei lavori
Muos, perquisizioni e un nuovo ricorso al Tar Il ministero chiede 25 mila euro al giorno
Blocchi, perquisizioni, e una richiesta di risarcimento danni da venticinquemila euro al giorno al comune di Niscemi da parte del ministero della Difesa. E a Palermo, oggi, il Tar ha rinviato la decisione sul ricorso presentato dall’Avvocatura di Stato contro le revoche dei lavori disposte dal governo regionale: se ne riparlerà a inizio giugno. Non conosce pace contrada Ulmo, sede quotidiana delle manifestazioni dei comitati costituitisi contro la costruzione del mega impianto di antenne satellitari dell’esercito Usa.
E sono proprio gli attivisti a comunicare che, questa mattina dalle 8 e 30 e fino al pomeriggio, la polizia avrebbe eseguito «perquisizioni e contravvenzioni penali, oltre a sanzioni da più di 2000 euro per “blocco stradale”». Le operazioni di identificazione dei militanti, secondo quanto riferito, sarebbero state eseguite «da poliziotti in tenuta antisommossa, approfittando dellassenza del grosso degli attivisti e del comitato mamme No Muos, in sit-in a Palermo per protestare contro il ricorso del governo al Tar», e fanno seguito alle violenze denunciate dai manifestanti e al fermo di due attivisti dei giorni scorsi.
Nella sede del Tribunale amministrativo per la Sicilia, intanto, i giudici rimandano tutto a giugno, quando verranno resi noti i risultati delle analisi della commissione dell’Istituto superiore di Sanità, chiamata a pronunciarsi sulla pericolosià per la salute del Muos, prevista per il 31 maggio. Una decisione attesa, oltre che dagli attivisti, anche dall’associazione ambientalista Legambiente, che si è opposta alla richiesta del Ministero, e rinviata per via di un cavillo burocratico. Il Comune di Niscemi non avrebbe ricevuto la notifica di un nuovo ricorso presentato dal Ministero – il numero 950/2013, da unificare al precedente – con cui si fa richiesta di risarcimento danni da 25 mila euro al giorno sia al Comune di Niscemi che alla Regione a causa della sospensione dei lavori.