La suprema corte si è espressa sulla decisione, presa l'1 aprile 2015 dal gip di Caltagirone, di apporre i sigilli all'impianto satellitare statunitense di Niscemi. Rimane in ballo, invece, il ricorso amministrativo presentato al Cga dall'Avvocatura dello Stato dopo che il Tar ha dichiarato abusivo il sito
Muos, la Cassazione conferma il sequestro Rigettato il ricorso del ministero della Difesa
Il Muos rimarrà sotto sequestro. A stabilirlo è stata la Cassazione, che ha rigettato il ricorso presentato dall’Avvocatura dello Stato, per conto del ministero della Difesa, contro la decisione del gip di Caltagirone che, a inizio aprile 2015, accettò la richiesta della Procura di apporre i sigilli all’impianto satellitare di Niscemi. All’epoca, il capo della procura calatina Giuseppe Verzera sottolineò che la richiesta arrivava come naturale conseguenza della sentenza con cui il Tar aveva ritirato le autorizzazioni alla marina militare statunitense, dichiarandolo di fatto abusivo.
Oggi, la Cassazione confermando la validità del sequestro, di fatto ribadisce una volta di più il pronunciamento del Tar. Anche se va ricordato che in ballo c’è ancora il ricorso presentato dall’Avvocatura dello Stato al Cga, contro questa stessa sentenza. Il consiglio di giustizia amministrativa a novembre ha emesso una sentenza non definitiva, con la quale ha accolto parzialmente le motivazioni dell’Avvocatura, sottolineando la necessità di effettuare delle misurazioni elettromagnetiche del Muos. L’intento è quello di verificare l’effettiva pericolosità per la salute dell’uomo.
Questa verifica, tuttavia, pur essendo stata programmata per il 13 gennaio, non è stata effettuata per l’insorgere di una serie di criticità – tra i quali la mancata possibilità di prendere adeguate misure precauzionali – che ha portato gli esperti nominati dal Cga ad annunciare che la relazione si baserà soltanto sui dati progettuali dell’impianto e non più su misurazioni sul campo.