Per un difetto di notifica a due dei sette imputati è stata fissata una nuova udienza il 22 luglio. In quell'occasione il giudice deciderà anche sul lungo elenco di richieste di costituzione di parte civile
Muos, falsa partenza al processo penale Subito un rinvio, Regione non si presenta
È iniziato oggi davanti al giudice monocratico del Tribunale di Caltagirone il processo a sette imputati accusati di reati ambientali per la realizzazione del Muos, l’impianto satellitare Usa di Niscemi. Subito un rinvio, il 22 luglio, per un difetto di notifica. C’è stato solo il tempo di depositare le molte richieste di costituzione di parte civile da parte di associazioni e comitati su cui si esprimerà il giudice alla prossima udienza.
Una tappa attesa della lunga vicenda che riguarda le parabole della base satunitense. Dopo il via libera dal punto di vista amministrativo, con la sentenza del Cga favorevole al ministero della Difesa, resta il fronte penale. La Procura di Caltagirone ha portato alla sbarra sette persone: c’è il dirigente della Regione Giovanni Arnone, che ha firmato le due autorizzazioni del giugno del 2011 che hanno dato il via alla realizzazione dell’impianto satellitare statunitense. Insieme a lui Mauro Gemmo, presidente del consiglio di amministrazione della Gemmo Impianti; Adriana Parisi, titolare della società Lageco che, insieme alla Gemmo ha costituito un’Associazione temporanea d’imprese chiamata Team Muos Niscemi che si è aggiudicata l’appalto; Giuseppe Leonardi, direttore dei lavori; e poi i legali rappresentanti delle ditte subappaltatrici: Concetta Valenti, della Calcestruzzi Piazza; Carmelo Puglisi, della P.B. Costruzioni; Maria Rita Condorelli, della C.R. Impianti. La Calcestruzzi Piazza è finita in alcune indagini antimafia della Procura di Caltanissetta che ipotizza una vicinanza tra il fondatore Vincenzo Piazza a lo storico boss di Niscemi, Vincenzo Giugno. Il difetto di notifica degli atti è stato riscontrato per gli imputati Condorelli e Puglisi.
All’udienza di stamattina non era presente nessun rappresentante della Regione Sicilia, seppur indicata come parte offesa nel procedimento. Di conseguenza da Palermo non giungeranno richieste di risarcimento. Hanno chiesto invece di costituirsi parte civile il Coordinamento dei comitati No Muos, Legambiente, Comune di Niscemi, Mamme No Muos Caltagirone, Mamme No Muos Niscemi, Circoli Legambiente Caltagirone e Piazza Armerina, Codacons, Arci Sicilia, WWF Italia, Associazione Codici Sicilia, CEA Niscemi, Astra Caltagirone, Associazione Antimafie Rita Atria, Prociv Niscemi, Associazione No Muos Sicilia.