Mozione dell’assemblea aperta contro la riforma universitaria del 30/10/2009

L’Assemblea aperta del 30.10.2009 convocata da docenti, personale T.A., studenti della Facoltà di Lingue per discutere dei recenti provvedimenti del Governo sulle Università,

– denuncia il progetto di smantellamento progressivo ma determinato del sistema universitario pubblico, perseguito, così come già avvenuto per la Scuola, con i continui tagli delle risorse al di là di qualunque ragionevole programmazione, il progetto di diffusione delle Fondazioni, il risibile modello “premiale” alle Università cosiddette “virtuose”, il blocco di fatto del reclutamento e l’immiserimento della ricerca;

– rileva il vulnus inflitto al diritto allo studio, con l’estensione di fatto del numero chiuso a tutte la Facoltà cui si perverrebbe mediante la meccanica applicazione del rapporto docenti-studenti in assenza di una politica di reclutamento: ne consegue la riduzione brutale dell’offerta formativa, ulteriormente aggravata dall’uso distorto dell’autonomia degli Atenei;

– denuncia la sostanziale ipocrisia che sta alla base dei provvedimenti governativi e in articolare della Nota del 4 settembre 2009, che da un lato proclama l’obbiettivo del miglioramento degli standard didattici, e dall’altro aggiunge alla riduzione delle risorse anche strumenti “malthusiani” di riduzione dei corsi di studio e dell’offerta didattica, impedendo così, in un sol colpo, reclutamenti e contratti; il tutto mentre si finanziano strutture di “eccellenza (l’IIT caro a Tremonti) e si “apre” a clientele locali di tipo privatistico, che potranno proliferare solo con salate tasse;

– denuncia infine l’effetto-spot della cosiddetta riforma presentata da Gelmini e Tremonti, nella quale si chiarisce, senza giri di parole, che non sono previste risorse; il testo non affronta il problema del precariato universitario e prevede un ulteriore allungamento del percorso di entrata in ruolo dei precari; i servizi peggioreranno e sosteranno di più, molte realtà del mezzogiorno rischieranno di chiudere;

L’Assemblea proclama perciò lo stato di agitazione di docenti, personale e studenti e propone, come azioni di lotta, la sospensione delle attività didattiche per i giorni 4 e 5 novembre, con ulteriori iniziative da assumersi nel corso di una ulteriore Assemblea da tenersi il 5 novembre; decide di dar vita a un Coordinamento d’Ateneo che valuti la situazione nel suo evolversi, costruisca la necessaria rete di alleanze e dia luogo agli approfondimenti di studio dei progetti governativi e delle logiche selettive che li ispirano.

Catania, 30 ottobre 2009


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