Gli animi si accendono al termine della discussione su uno dei punti da votare. Nino Luca, a capo dell'assemblea, avrebbe colpito un collega d'opposizione, Concetto Roccasalva. «Sono stato colpito in faccia». «Nessuna aggressione, sono stato insultato», replica Luca. E il clima in aula si fa sempre più teso
Motta, scontri e polemiche in consiglio comunale «Io colpito con un pugno». E arrivano i carabinieri
Tensioni durante la seduta del consiglio comunale di Motta Sant’Anastasia dei giorni scorsi. Un’assemblea terminata con l’intervento dei carabinieri e una querela per aggressione. È successo al termine della discussione sull’albo delle associazioni, in conclusione della quale il sindaco Anastasio Carrà si è scagliato contro i rappresentanti dell’opposizione. Nella confusione successiva, il presidente del consiglio comunale Nino Luca avrebbe sferrato un pugno al volto di un altro consigliere, Concetto Roccasalva. «Nessuna aggressione – si difende Luca – Sono stato insultato».
Nei giorni scorsi il clima si è fatto sempre più teso dopo la bocciatura, da parte della maggioranza, di alcuni emendamenti al regolamento proposti dalla parte avversaria. Una discussione importante, quella relativa all’albo comunale, soprattutto per musici e sbandieratori dei tre rioni – Vecchia Matrice, Panzera e Giovani maestri – che hanno rischiato di non poter usufruire del cinque per mille senza l’iscrizione alla lista. «Le nostre proposte sono state ignorate, senza nemmeno una spiegazione. L’apporto dell’opposizione viene puntualmente scartato come inutile», lamenta Annalisa Puglisi, consigliera comunale del gruppo Autonomia mottese. «Avevamo chiesto di creare una consulta, con la possibilità di incontri tra gli enti e l’amministrazione, di ridurre il tempo minimo di attività, proponendo altri miglioramenti di questo tipo». Per l’approvazione servono undici voti favorevoli, così la seduta di martedì viene rinviata per mancanza di numero legale e si arriva all’incontro di mercoledì. I consiglieri, rassicurati sulla possibilità di poter rivedere il regolamento anche dopo l’approvazione, dicono: «Alla fine abbiamo votato favorevolmente».
Al termine dello scrutinio, «piuttosto che ringraziarci per il senso di responsabilità, il sindaco ci ha urlato contro e ci ha dato dei buffoni», riferisce la consigliera. «Durante la seduta precedente eravamo stati accusati di fare teatro – ribatte Carrà – quando hanno votato favorevolmente ho detto: “Siete voi in realtà che state facendo una farsa”». Quando il primo cittadino esce fuori dall’edificio, sulla porta dell’aula ad affrontarsi tra le urla ci sono Roccasalva, anche lui di Autonomia mottese, e il presidente del consiglio comunale Luca. La situazione precipita ulteriormente. «Ho visto Nino Luca caricare il braccio per colpire Roccasalva», ricorda Puglisi. «Mi ha dato un pugno. Almeno, io l’ho percepito come tale», commenta amaramente Concetto Roccasalva. Che stamattina ha sporto anche una denuncia per aggressione. «Qualche spintone possibilmente ci sarà stato – premette il presidente del consiglio – Ma pugni o schiaffi non me ne ricordo».
Gli animi non si calmano nemmeno con l’arrivo dei carabinieri, che identificano le persone coinvolte nell’episodio e faticano a ristabilire l’ordine. «È stata una serata pesante, molto spiacevole – continua Annalisa Puglisi – Il presidente poi si è scusato, ha detto che è scivolato. Ma non so se intendesse che ha ceduto a uno scatto d’ira o è scivolato fisicamente». «Sono scivolato – ribadisce Luca – E mi sono scusato con il pubblico per la sospensione della seduta», precisa. «Gli animi erano esasperati, il clima difficile e se la sono presa con me perché ho interrotto i lavori».
L’episodio rischia di incrinare ulteriormente i rapporti in aula? «Al peggio non c’è mai fine – risponde Concetto Roccasalva – C’è un clima avvelenato e la scintilla è partita proprio dal sindaco». Anastasio Carrà, dal canto suo, cerca di minimizzare quanto accaduto. «C’erano stati dei precedenti in passato tra i due consiglieri», sottolinea. E conclude: «In questo anno e mezzo abbiamo fatto tantissimo, abbiamo cercato collaborazione e buon senso. Quanto è successo è stato enfatizzato troppo».