Con molta probabilità, né il nostro presidente del consiglio, mario monti, né la ministra del lavoro (che non c'è: è il lavoro che non c'è, non l'intelligente ministra) elsa fornero troveranno il tempo di occuparsi di angelo di carlo, 54 anni, romano che viveva a forlì dove provava a lavorare. Angelo di carlo ha guadagnato gli onori delle cronache lo scorso 11 agosto, quando ha deciso di darsi fuoco davanti a montecitorio. Un gesto estremo di protesta, visto che la precarietà nel lavoro gli rendeva la vita impossibile.
Morto l’operaio disoccupato che si è dato fuoco
Con molta probabilità, né il nostro Presidente del Consiglio, Mario Monti, né la Ministra del Lavoro (che non c’è: è il lavoro che non c’è, non l’intelligente Ministra) Elsa Fornero troveranno il tempo di occuparsi di Angelo di Carlo, 54 anni, romano che viveva a Forlì dove provava a lavorare. Angelo Di Carlo ha guadagnato gli onori delle cronache lo scorso 11 agosto, quando ha deciso di darsi fuoco davanti a Montecitorio. Un gesto estremo di protesta, visto che la precarietà nel lavoro gli rendeva la vita impossibile.
Operaio rimasto disoccupato, l’11 agosto, intorno all’una di notte, si è presentato davanti al portone del Parlamento del nostro Paese con una bottiglia di liquido infiammabile. Si è cosparso addosso il liquido sotto gli occhi stupefatti dei militari delle forze dell’ordine che stavano davanti a Montecitorio. Poi ha preso l’accendino e si è dato fuoco. Avvolto dalle fiamme si è diretto verso l’ingresso della Camera dei deputati.
I pochi testimoni hanno descritto una scena terribile. Gli agenti delle forze dell’ordine sono intervenuti subito con gli estintori. Bloccate le fiamme, sono scattati i soccorsi. Le condizioni dell’uomo sono apparse subito disperate.
Angelo Di Carlo è stato ricoverato subito all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Aveva ustioni di secondo e terzo grado sull’85% del corpo. Per otto giorni ha resistito poi il suo cuore ha smesso di battere.
L’uomo era rimasto vedovo. A rendergli più ‘bella’ la vita hanno pensato l’euro, l’Unione Europea e il Governo Monti che, per portare i conti in equilibrio, hanno pensato bene di rendere definitivo il precariato nel nostro Paese. Angelo Di carlo, insomma, era una dei tanti operai che oggi lavorava saltuariamente, quando riusciva a trovare qualcosa da fare.
Angelo Di Carlo non si era abituato, a ‘soli’ 54 anni, all’idea, oggi diventata per molti realtà, che nella vita bisogna cambiare lavoro varie volte. Non si rassegnava, insomma, alla sana precarietà che l’euro, l’Unione Europea, Monti e la Fornero stanno introducendo con ‘successo’ in Italia.
Al figlio trentenne ha lasciato in eredità 160 euro che, forse, non verranno tassati.
Non si sa se Angelo Di Carlo avrà l’onore di entrare nelle dotte statistiche citate dal nostro Presidente del Consiglio economista, Monti che, di recente, osservando i tanti suicidi in scena nella grande Unione Europea dove tutti possono morire felici e contenti, ha affermato che, in fondo, di suicidi per mancanza di lavoro e per insofferenza verso la precarietà della vita, in Italia, fino ad oggi ce ne sono pochi.
Per gli economisti-europeisti, ovviamente, a contare sono i numeri: e fino a quando i suicidi sono pochi… L’importante è tenere a bada i conti e lo spread…