La notizia è stata diffusa dal consiglio di amministrazione della fondazione dedicata al padre. Nelle parole del semiologo Gianfranco Marrone, «ripeteva sempre l'importanza della memoria e delle tradizioni che allo stesso tempo vanno interpretate con sguardo europeo»
Morto l’antropologo Nino Buttitta, aveva 83 anni Il ricordo di Marrone: «Attivissimo e rinnovatore»
E’ morto nella notte l’antropologo Antonino Buttitta, conosciuto col nomignolo di Nino. Aveva 83 anni. La notizia è stata diffusa dal consiglio di amministrazione della Fondazione Ignazio Buttitta, creata proprio da lui e intestata al padre, celebre poeta bagherese di inizio ‘900. Nino Buttitta è stato docente universitario, antropologo di fama internazionale e politico siciliano di spessore. Buttitta infatti è stato deputato alla Camera dopo essere stato eletto nelle file del Partito socialista italiano.
Ma è per via della sua lunga carriera accademica che Buttitta era conosciuto: professore emerito dell’Università di Palermo, è stato docente e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dal 1979 al 1992. È stato anche presidente dei corsi di laurea in Beni demo-etno-antropologici e alla magistrale in Antropologia Culturale ed Etnologia. Direttore, fondatore e contributore di numerose collane e riviste, nonché consulente di importanti case editrici come Sellerio, Palumbo e Flaccovio, Buttitta aveva recentemente vinto il Premio Federichino, che gli era stato consegnato a Jesi. Era sposato con la collega antropologa Elsa Guggino.
«Ripeteva sempre l’importanza della memoria e delle tradizioni – è il ricordo del semiologo Gianfranco Marrone, che con Buttitta ha lavorato fianco a fianco – che allo stesso tempo vanno interpretate con sguardo europeo. Per lui lo studio non era chiudersi nel proprio localismo, ma esattamente il contrario. Ha importato a Palermo tutte le grandi teorie antropologiche, è stato un rinnovatore. E poi era un grandissimo organizzatore di convegni e di convegni, era instancabile – aggiunge il docente con la voce ancora rotta dall’emozione. Era amico dei principali intellettuali italiani ed europei, da Umberto Eco a Levi Strauss a Fabbri»