I carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro e del Comando provinciale di Palermo hanno passato al setaccio ditte in città e provincia. In alcuni casi la quasi totalità dei dipendenti non era in regola. Contestate anche numerose violazioni in tema di sicurezza sul lavoro. Due attività imprenditoriali sono state sospese
Morti bianche, controlli in cantieri edili e negozi Sei lavoratori in nero e multe per 120mila euro
Sei lavoratori in nero scoperti, due attività imprenditoriali sospese e sanzioni amministrative e ammende per oltre 120mila euro. È il bilancio dei controlli eseguiti dai carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro e del Comando provinciale di Palermo nell’ultima settimana. Passati al setaccio cantieri edili e negozi in città e provincia. In particolare i militari dell’Arma hanno passato ai raggi X 6 ditte, verificando 28 posizioni lavorative.
In una prima impresa edile, a Palermo, oltre a 3 lavoratori in nero su 5 presenti, al titolare sono state contestate, tra le altre cose, anche la mancata visita medica pre-assunzione e la mancata formazione/informazione dei dipendenti. È stata, inoltre, verificata l’assenza del cartello di cantiere e di estintori e di segnaletica di sicurezza. Denunciati anche i due committenti dei lavori, co-titolari della concessione edilizia e comproprietari dell’immobile, responsabili della mancata verifica dell’idoneità tecnico giuridica della ditta incaricata dei lavori.
Irregolarità sono state contestate anche al titolare di una seconda ditta di metalmeccanica, interessata ai lavori di ristrutturazione del medesimo immobile. Qui su sette lavoratori presenti solo uno è risultato in nero. Sanzioni anche per i responsabili di altre due aziende operanti nel settore dell’edilizia a Lascari e a Cefalù. Diverse inosservanze in tema di sicurezza sono state riscontrate anche di negozi di abbigliamento, gestiti da cinesi. In un caso è stata disposta anche la sospensione dell’attività imprenditoriale perché entrambi i lavoratori presenti sono risultati in nero.
«Taluni datori di lavoro – spiegano gli investistatori – ritengono che, risparmiando sulla sicurezza nei cantieri, si possano evitare dei costi che invece, una volta accertate le violazioni, sono decisamente superiori agli importi che avrebbero dovuto pagare se vi avessero provveduto fin dall’inizio. Senza contare i pericoli cui vengono sottoposti gli operai edili, che per retribuzioni parziali o direttamente in nero “accettano” lavori che potrebbero non farli più tornare a casa». I controlli proseguiranno nei prossimi giorni.