Mondello, la commissione antimafia chiede la revoca della concessione alla Italo Belga

La commissione regionale Antimafia chiede «l’immediata revoca della concessione demaniale alla Mondello Immobiliare Italo Belga S.A., per avere trasferito ad altra società servizi oggetto di concessione in violazione della legge». Non proprio una dimenticanza, secondo la conclusione alla quale, dopo diverse audizioni e un’approfondita inchiesta, sono giunti i deputati regionali. Riuniti nella Commissione presieduta da Antonello Cracolici.

L’origine dell’inchiesta: la lettera riservata e urgente

L’inchiesta ha parte da una segnalazione ricevuta dalla commissione sulla concessione del lido di Mondello, a Palermo, affidato alla società Mondello Immobiliare Italo Belga S.A.. Il 24 settembre 2025, l’onorevole Ismaele La Vardera inoltra ai colleghi una lettera a sua firma, riservata e urgente, con oggetto: «Richiesta di urgente audizione in merito a possibili criticità antimafia nella concessione del lido di Mondello (Pa) alla società Italo Belga, a causa di soggetti legati a famiglie mafiose tra i dipendenti della società concessionaria». La Vardera denunciava «un quadro fortemente preoccupante sulla gestione effettiva del lido e sulla trasparenza dei rapporti tra soggetti privati e patrimonio demaniale regionale». Esprimendo preoccupazione per i possibili profili di incoerenza con la normativa antimafia e la relativa tutela da infiltrazioni mafiose.

Le audizioni sul lido di Mondello (e non solo)

Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia

Nel corso dell’audizione di La Vardera, la commissione veniva a conoscenza del fatto che «sette dipendenti della Mondello Immobiliare Italo Belga S.A. risulterebbero legati da vincoli di stretta parentela con il boss Salvatore Genova, condannato nel 2004 a 18 anni di reclusione per associazione mafiosa». Il 7 ottobre viene sentito l’architetto Calogero Beringheli, dirigente generale del dipartimento regionale Ambiente, chiedendogli di riferire circa le procedure amministrative per il rilascio e la gestione delle concessioni. Con un focus sull’acquisizione delle certificazioni antimafia, la gestione delle variazioni societarie e la vigilanza del personale impiegato. Prendendo come caso di studio la vicenda della Mondello Immobiliare Italo Belga S.A. Che una settimana dopo viene convocata direttamente, nella persona di Antonio Gristina, presidente e amministratore delegato della società.

I risultati dell’inchiesta della commissione Antimafia

Un focus su un singolo caso – seppure tra le aree demaniali più significative dell’Isola – che, però, offriva spunti per approfondire un tema che potrebbe riguardare migliaia di casi in Sicilia. Un numero tra i 3100 e 4mila, ossia il totale delle concessioni demaniali rilasciate nell’Isola, rinnovate fino alle prossime gare. A seguito delle indagini – portando la commissione antimafia a chiedere la revoca della specifica concessione – è emerso che la società Mondello Immobiliare Italo Belga S.A. ha affidato all’esterno una serie di attività proprie della concessione. A partire dal 2022, costantemente e in via esclusiva. E non a una società qualunque, ma alla G.M. Edil. «Riconducibile a un suo dipendente legato da vincoli familiari con un soggetto condannato per mafia», scrive la commissione Antimafia.

I controlli all’azienda sbagliata e la «lacuna normativa»

La commissione Antimafia ha mappato i contratti tra le due aziende: «Due per anno, dal 2022 al 2025, tra i 220mila e i 237mila euro per anno, oltre all’imposta sul valore aggiunto». Sottolineando come «i circa seimila controlli posti in essere ogni anno, nel corso dei decenni, in cui la Mondello Immobiliare Italo Belga S.A. ha gestito in concessione il lido di Mondello non hanno mai riguardato la società che gestisce il più celebre lido del capoluogo dell’Isola». È emerso, inoltre, che «a fronte di una concessione demaniale che va avanti da 33 anni, la documentazione antimafia è stata richiesta dalla Pubblica amministrazione per la prima volta solamente nel 2023». Non esistendo nessun obbligo di aggiornamento periodico, secondo i deputati della commissione, si è assistito così a «una importante lacuna normativa».

Gli atti trasmessi alla procura di Palermo

Per tutti questi motivi, la commissione Antimafia regionale siciliana ha chiesto l’immediata revoca della concessione demaniale alla Mondello Immobiliare Italo Belga S.A. Senza che il vaso scoperchiato venga , però, richiuso. Per questo, chiede anche all’amministrazione regionale di rafforzare «i propri controlli in materia, estendendoli a tutti i concessionari di beni demaniali», si legge nella relazione. Trasmessa, insieme a tutti gli atti citati, alla procura di Palermo, «per le valutazioni di competenza». Una storia che, quindi, potrebbe non chiudersi qui.


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