Avrebbe visitato pazienti all’ospedale Maggiore di Modica utilizzando attrezzature, locali e forza lavoro dell’Asp per i suoi tornaconti personali. Cosi stamane è stato posto agli arresti domiciliari Carmelo Aprile, dirigente medico e specialista in gastroenterologia a cui sono stati contestati i reati di truffa pluriaggravata ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e peculato aggravato. La denuncia è partita da un paziente.
L’attività investigativa svolta dai carabinieri di Modica, sotto la direzione della Procura di Ragusa, con attività d’intercettazione telefonica, acquisizione di documentazione presso l’Azienda Sanitaria Provinciale e l’interrogatorio di numerosi pazienti, ha permesso di far emergere «una consolidata gestione personalistica e scorretta», a danno dello Stato e di pazienti spesso bisognosi e poco abbienti, della pubblica funzione del dirigente medico indagato, rapporto di lavoro a tempo pieno ed esclusivo.
Lo specialista avrebbe svolto costantemente numerosi esami diagnostici e visite mediche, utilizzando mezzi, farmaci, locali e forza lavoro dell’ospedale dove presta servizio, violando le norme, poiché, non essendo autorizzato allo svolgimento di attività di libera professione in intramoenia, avrebbe indotto molti pazienti a non prenotare tramite centro prenotazioni, e avrebbe preteso, come corrispettivo della visita, somme di denaro anche maggiori rispetto al prezziario regionale.
Tutti i versamenti sarebbero avvenuti in contante, senza rilascio di ricevuta fiscale, con danno ingente sia ai pazienti che al servizio sanitario nazionale. Il delitto di peculato contestato si sarebbe concretizzato nell’aver svolto visite ed esami appropriandosi delle strumentazioni della struttura sanitaria. L’abuso d’ufficio si sarebbe configurato anche nei casi in cui, senza copertura normativa, ha svolto prestazioni sanitarie a titolo amicale e gratuito, provocando danno economico all’Azienda Sanitaria, nonché violando i principi di corretta gestione delle liste d’attesa previsti dal Piano Regionale vigente.
L’indagine, scaturita dalla denuncia di un cittadino che coraggiosamente ha ravvisato che la condotta dello specialista non fosse corretta, è durata da gennaio a novembre 2018 e ha portato al provvedimento di fermo in breve tempo. I malcapitati pazienti si vedevano costretti a versare anche 150 euro per un esame diagnostico a fronte di un ticket molto minore, che avrebbe assicurato anche alle casse dell’ospedale il corretto corrispettivo per l’uso dei mezzi.
«I reati per i quali il gip del tribunale di Ragusa ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare – ha raccontato ai microfoni di MeridioNews il capitano della compagnia di modica Francesco Ferrante – sono la truffa pluriaggravata e continuata nei confronti dello Stato e dei pazienti che sono stai indotti tramite raggiri a versare una somma alquanto ingente per esami diagnostici direttamente al medico e senza fattura invitando gli stessi a non fornirsi del centro unico di prenotazioni dell’Asp. Purtroppo siamo in un contesto in cui la consuetudine all’italiana del così fan tutti è ancora diffusa. In questo caso – conclude Ferrante – c’è stato da parte del medico un totale spregio delle regole».
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