Proprio oggi la polizia ha fermato due presunti componenti della banda - forse non è solo una - che da tempo mette in apprensione gli abitanti delle zone periferiche. C'è chi propone di costituire un comitato per gestire autonomamente il controllo del territorio. Ma per le forze dell'ordine la situazione non è emergenziale
Modica, allarme per i furti nelle abitazioni Residenti non escludono le ronde notturne
Due nuovi arresti per furto sono stati messi a segno dalla polizia di Modica. Dopo la recente operazione svolta in sinergia con gli agenti del commissariato di Vittoria, che ha portato alla denuncia di un rumeno di 39 anni per ricettazione e al recupero di numerosa refurtiva – tra cui televisori, cellulari, gioielli e macchine da cucire rubati tra Comiso, Chiaramonte Gulfi e Modica – gli agenti ieri sera hanno tratto in arresto gli albanesi Klodjan Stinga, 34 anni, e Julian Osmani, 35 anni, entrambi nullafacenti e con numerosi precedenti in materia di stupefacenti. I due sono stati fermati in una delle tante contrade finite nel mirino dei ladri e sono stati trovati in possesso di arnesi atti allo scasso e di una dose di cocaina.
Su Stinga è risultato pendente un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Bologna, perché deve scontare una pena residua a tre anni, otto mesi e 25 giorni di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 35mila euro. L’uomo aveva, inoltre, documenti falsi. Per Osmani, già espulso dal territorio nazionale, è stato eseguito il provvedimento emesso dalla Procura di Reggio Calabria, ovvero il ripristino dello stato di detenzione, per scontare la pena residua di tre mesi e 25 giorni poiché è illegittimamente rientrato in Italia prima del periodo stabilito dalla legge. Inoltre, è stato deferito per sostituzione di persona perché trovato in possesso di un certificato medico ospedaliero riportante un nome falso. Entrambi sono stati rinchiusi nel carcere di Ragusa.
Gli arresti fanno riemergere in tutta la sua gravità un problema che i residenti delle contrade periferiche modicane vivono sulla propria pelle da diverso tempo. Sono almeno due anni che le zone di Montesano, Michelica, Quartarella e Crocevie vengono prese di mira da ladri scatenati e questa mattina il sindaco, Ignazio Abbate, ha preso parte a un incontro in Prefettura. «Il modus operandi è sempre lo stesso – racconta Piero Pisana, un residente – agiscono a volto coperto dopo il tramonto o di notte, gettano delle pietre alle finestre per accertarsi che all’interno non ci sia nessuno e poi entrano e fanno razzia di ogni bene. In un paio di circostanze, però, sarebbero entrati in casa con i residenti all’interno e in un caso pare sia partito anche un colpo d’arma da fuoco, sparato in aria dalla vittima per mettere in fuga i malviventi. La gente ha paura, non esce di casa, si sente minacciata e chiede a gran voce l’aiuto delle forze dell’ordine e degli amministratori».
I residenti adesso stanno pensando di riunirsi in un comitato, di organizzare delle ronde notturne o di autotassarsi per pagare dei vigilantes e far installare sistemi di videosorveglianza. In estate, quando molti lasciano le proprie case per andare in vacanza o trasferirsi al mare, l’emergenza è particolarmente percepita. In una sera i malviventi possono mettere a segno anche più furti in sequenza, tutti nella stessa zona. Finora, per fortuna, non si sono registrate violenze, ma i cittadini sono davvero preoccupati e la situazione potrebbe sfuggire di mano. Per Nicodemo Liotti, dirigente del commissariato di polizia di Modica, il problema è reale ma non più grave della scorsa estate.
Secondo il comandante della compagna dei Carabinieri di Modica, Edoardo Cetola, la situazione, seppure delicata, è al momento sotto controllo perché, per quanto spregiudicati, si tratta di ladri che preferiscono evitare di entrare in casa quando ci sono le persone e, se questo è successo, sono poi andati via senza rubare nulla. «Sono almeno cinque i furti messi a segno negli ultimi 15 giorni – racconta Cetola -. Abbiamo intensificato i servizi, soprattutto di sera e di notte e chiediamo la collaborazione dei cittadini a segnalarci qualunque cosa in qualsiasi momento».
«Non sappiamo come fare per difenderci, c’è un clima di insicurezza e paura», denuncia Enzo Cavallo, presidente dell’associazione Confronto che più volte, in passato, ha sollevato il problema e che la settimana prossima si riunirà per fare il punto della situazione e capire come agire. «Siamo talmente stanchi – continua – che c’è chi vorrebbe farsi giustizia privata. Noi abbiamo già parlato con l’amministrazione comunale e abbiamo segnalato il problema alla questura. Le forze dell’ordine stanno facendo il possibile, ma qui parliamo di malviventi organizzati in modo professionale. Tempo fa, al sindaco Abbate abbiamo denunciato la recrudescenza dei furti a Marina di Modica e in contrada Zappulla e lui si era preso l’impegno di avviare l’iter per la videosorveglianza. L’invito ai cittadini è quello di denunciare perché – conclude – sono persone che non scherzano e che in un caso, a Scale Piane, hanno addirittura ucciso dei cani da guardia con dei bastoni chiodati»