Si chiama Rebecca La Mela, ha 25 anni ed è cresciuta a pane e musica. Chitarrista e pianista, un passato da cantautrice, si è portata a casa la vittoria di She can dj - contest di Emi music per donne behind the mixer - sbaragliando dieci rivali agguerrite a suon di techno e rock. E che adesso si prepara a esibirsi in una delle discoteche più famose al mondo e incidere un disco. Merito del talento, e della passione per l'elettronica, scoperta per caso
Miss Apple, catanese regina della consolle Dall’Etna a Ibiza, tra elettronica e rock ‘n’ roll
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Da Catania a Ibiza a ritmo di elettronica e rock ‘n’ roll. E’ la storia di Rebecca La Mela, aka Miss Apple, musicista e dj catanese che si è aggiudicata la vittoria di She can dj, contest organizzato da Emi music Italia per scoprire i talenti femminili che stanno dietro alla consolle. A lei, 25 anni, un passato da chitarrista, pianista e cantautrice, il talento non deve essere mancato, perché a suon di remix ha sbaragliato la concorrenza di dieci colleghe agguerrite provenienti da tutta Italia. E dalle serate al Barbarabeach di Catania, il 4 ottobre volerà dritta dritta al Pacha, per fare ballare il pubblico di una delle discoteche spagnole più famose al mondo.
«Non me l’aspettavo – confessa Rebecca a CTzen – le altre erano molto brave e la battaglia è stata serrata». Ad aiutarla, ammette, sono state una buona dose di fortuna, sicurezza in se stessa e nel suo look, e la «buona selezione, fatta da pubblico e giuria». E poi il pezzo con cui si è esibita durante le selezioni: Players, il singolo frutto della sua prima produzione elettronica. Un videoclip girato tra le starde di Catania e sonorità tecno che si mixano all’acustica del pianoforte. «E’ stata una sorpesa – racconta – perché mi sono iscritta alle selezioni per caso, grazie al consiglio di un amico. Non avrei mai creduto di vincere». E invece, nonostante l’emozione e il «nervosismo», ce l’ha fatta, superando la prima manche online e guadagnandosi il consenso di pubblico e giurati durante la sua esibizione live a Riccione.
Una bella soddisfazione per Rebecca, che ha sconfitto le rivali nonostante fosse tra le più giovani e avesse meno esperienza alle spalle. «Ho cominciato a fare dj-set appena due anni fa. Era il 10 agosto 2010», racconta. Il merito è di alcuni amici, che quella sera l’hanno spinta a provare a cimentarsi «dietro alla consolle del Barbara». Un’avventura che l’ha portata a virare verso l’elettronica, mettendo da parte per un po’ la Miss Apple cantautrice, con un Ep in curriculum, concerti in giro per la città e «altro materiale pronto, per adesso in stand by». «Ho cambiato amicizie e mi sono avvicinata piano piano a questo mondo – ricorda – e dai localini del centro mi sono spostata al mixer di dj-set rock come Rock therapy e Vomitizer».
E adesso la vittoria di She can dj, un contratto per un disco elettro con Emi music. Un sogno che si avvera, anche se «inaspettato» per lei, che voleva fare la cantautrice e che per dedicarsi a tempo pieno alla musica ha lasciato gli studi alla facoltà di Lingue. «Quello che faccio mi piace, c’ho lavorato tanto e adesso me lo godo», afferma in prospettiva della sua nascente carriera ai piatti.
Un cambio di rotta che però non ha mutato i suoi gusti musicali, in cui le influenze dei Beatles – «band con cui sono cresciuta» – si affiancano a quelle dei Daft punk. «Studio chitarra e piano da 15 anni e non dimentico le mie sonorità», assicura. E continuerà a mantenerle vive anche nell’elettronica, inserendo i suoi strumenti del cuore nelle nuove produzioni realizzate behind the mixer.
«Mi aspettano tanti impegni», annuncia Rebecca entusiasta, che mentre attende la sua serata di gala ad Ibiza, si prepara a portare i suoi remix in giro per le discoteche di tutta Italia. «Adesso voglio fare dj-set e farmi conoscere in più posti possibili. Suonare nei locali e sfruttare una vetrina importante come la vittoria di She can dj», spiega. Nel frattempo si dedicherà a «fare buone produzioni. Continuare a comporre pezzi miei, mettendo insieme elettro, techno e rock». E alle sue passioni, complementari alla musica: il cibo, il cinema e i suoi due nipotini, a cui si augura di «trasmettere la mia stessa passione per il rock and roll». Senza dimenticare la sua città, con cui però la passione per cuffie e console è poco compatibile. «Sarebbe bello restare qui – confessa – ma mi toccherà andare fuori. Catania è svantaggiata geograficamente per chi vuole fare musica. Se voglio intrapredere questa carriera, non potrò restarci a lungo».
[Foto di Aziza Vasco]