Chi comprava erano anche minorenni, studenti tra i 15 e i 17 anni. Tra gli indagati anche un giovane minorenne all'epoca dei fatti che ora si trova al carcere minorile Malaspina. Gli incontri avvenivano anche in una sala giochi di Corso Vittorio Emanuele
Misilmeri, spaccio tra piazza Fontana Nuova e il corso In cinque mesi di indagini documentati 600 episodi
In cinque mesi di indagini, dal dicembre 2017 all’aprile 2018, sono stati documentati 600 episodi di spaccio a Misilmeri. E chi la comprava erano anche studenti, ragazzi tra i 15 e i 17 anni. A cedere le dosi, in prevalenza di hashish ma anche di marijuana, riferiscono i carabinieri, era spesso un ragazzo come loro, oggi 18enne che si trova al carcere minorile Malaspina. Il giovane aveva rapporti di parentela con alcuni degli arrestati, gente comune che «non svolgeva un lavoro in particolare, alcuni sono impiegati in attività commerciali», dicono i militari. Un quadro che non lascia indifferenti gli investigatori che hanno eseguito otto misure cautelari per detenzione e spaccio di stupefacenti nell’ambito dell’operazione Pablito. Le indagini sono state svolte sotto il coordinamento della repubblica di Termini Imerese dalla compagnia di Misilmeri.
«Avevamo riscontrato diversi episodi di spaccio in corrispondenza di una piazza in particolare – spiega il maggiore Marco Montemagno, comandante della compagnia di Misilmeri – dove era presente una sala giochi da lì abbiamo documentato come la sostanza stupefacente venisse approvvigionata da alcuni quartieri di Palermo, Sperone e Guadagna, dai quali provenivano due degli arrestati di questa notte». Lo spaccio al dettaglio avveniva su due principali piazze di Misilmeri, Piazza Fontana Nuova e una sala giochi di Corso Vittorio Emanuele.
Gli incontri avvenivano dopo una breve telefonata, una volta stabilito il luogo dell’appuntamento. Per fare riferimento allo stupefacente per telefono, utilizzavano dei termini come croccantini, cose marroni, lenticchie, quelle cose, pigiamini. «Nel corso di questi mesi sono state arrestate tre persone in flagranza di reato – aggiunge Montegmagno – e con un recupero di circa un chilo di sostanze stupefacenti e segnalate diverse persone come assuntori. Oltre all’hashish è stata recuperata anche della marijuana». Uno degli arrestati, si diceva all’epoca era minorenne, e sono stati documentati a suo carico diversi episodi di cessione «solo per lui oltre 400», aggiunge Montemagno. Indagini queste che porteranno ad ulteriori attività investigative in sinergia con i reparti investigativi del centro di Palermo, focalizzati sui luoghi di approvvigionamento della sostanza stupefacente.