Ieri una studentessa è stata aggredita tra i vicoli prima dell'inizio della scuola. L'assemblea di quartiere Sos Ballarò si è subito attivata per creare un coordinamento tra tutte le realtà virtuose del rione per organizzare una manifestazione e «condannare il fatto di violenza a prescindere dal colore della pelle dell'aggressore»
Albergheria, minorenne aggredita: denunciato africano Sos Ballarò: «Violenza non ha colori, presto in piazza»
Ieri mattina una studentessa di 17 anni dell’istituto magistrale statale Regina Margherita è stata aggredita poco prima di entrare a scuola. Afferrata per un braccio è stata trascinata in un vicolo da un ragazzo di origini africane che le ha strappato la maglia e si è abbassato i pantaloni, proprio in quel momento la ragazza è riuscita a divincolarsi e a scappare chiedendo aiuto ad una professoressa della sua scuola che passava lì vicino. Nel quartiere Albergheria da quel momento è scattata la caccia all’uomo.
L’accaduto è stato denunciato alla polizia e diverse volanti hanno setacciato il quartiere per tutto il giorno. L’assemblea di quartiere Sos Ballarò si è subito attivata per la creazione di un coordinamento tra le scuole del rione, le chiese, le associazioni, gli operatori, le comunità migranti, i commercianti e i residenti perché l’episodio non passi in sordina e per organizzare una manifestazione tra i vicoli del quartiere per ribadire il forte no alla violenza sulle donne.
Mille occhi aperti in difesa di ogni donna, comincia così la nota lanciata proprio da Sos Ballarò stamattina per esortare tutti ad esporsi in prima persona per la tutela di tutte e tutti e per prevenire ogni forma di violenza. « Diversamente da chi inizia a speculare sull’episodio tirando dentro fattori assolutamente irrilevanti come il colore della pelle o la cultura d’origine dell’aggressore, – continua la nota – noi di Sos Ballarò vogliamo entrare nel merito della questione e ribadire che episodi di questo tipo non possono essere tollerati».
E concludono: «Mediaticamente e semplicisticamente siamo abituati a polarizzare l’informazione a dividere tutto tra bene e male, tra bianco e nero, aizzando le persone alla violenza gli uni contro gli altri. Come comitato che vive immerso nella quotidianità della vita reale di uno dei quartieri più multietnici d’Italia tra tantissimi colori e tante differenze vorremmo attirare l’attenzione sul merito della questione e cioè sull’atto di violenza da condannare che non ha né colori, né religioni né ideologie a cui potersi appigliare».