Minimo teatro festival, undici i corti in gara al Patafisico «Sarebbe bello iniziare a pensare come un settore unito»

Compagnie e artisti provenienti da tutto il territorio nazionale sbarcano a Palermo per la nona edizione del Minimo teatro festival. Undici i corti in gara quest’anno in scena, al Piccolo Teatro Patafisico, dal 28 al 30 marzo. Sostenere le produzioni teatrali indipendenti è il principale obiettivo delle ideatrici del festival, Rossella Pizzuto e Laura Scavuzzo direttrici del PTF.

«Quando abbiamo aperto lo spazio – spiega Rossella Pizzuto – l’intento era quello di dare sostegno e visibilità alle produzioni indipendenti, sostenere le compagnie che non trovano spazio nei circuiti tradizionali. Il festival è un po’ l’emblema del nostro lavoro. Quest’anno hanno risposto quasi 90 compagnie da tutta Italia, ne abbiamo selezionate 11».

Una giuria composta da sette esperti giudicherà i lavori. In palio mille euro e la possibilità di partecipare a Presente Futuro, il festival internazionale del teatro Libero di Palermo. In scena andranno, oltre agli undici corti in concorso della durata massima di 20 minuti, anche due corti ampliati, vincitori dell’edizione 2017: Un po’ di più e Kriptonite.

Il 27 marzo, in apertura, nella sala Strehler del teatro Biondo Un po’ di più, una storia d’amore di e con Lorenzo Covello e Zoé Bernabéu. Lo spettacolo, fuori concorso, vincitore dell’edizione 2017 si è aggiudicato quest’anno il premio stampa al Roma Fringe Festival 2019. «L’idea parte dal gioco m’ama, non m’ama – racconta Zoé – noi in Francia usiamo dire Je t’aime, un peu, beaucoup, passionnément. In questa filastrocca ci sono tutte le sfumature che presenta una relazione». Lei ballerina francese, lui attore e acrobata milanese, insieme danno vita ad uno spettacolo intenso, capace di mischiare linguaggi artistici diversi: dalla musica alla danza, tramite il teatro.

In chiusura domenica 31 marzo, al Piccolo Teatro Patafisico, Kriptonite: la storia di un supereroe speciale, ovvero un adolescente che sogna non solo di possedere superpoteri, ma di riuscire ad entrare in contatto con i suoi coetanei e la realtà che lo circonda. Una storia che ruota attorno al tema della vulnerabilità, intesa non come debolezza ma come qualità dell’essere umano, come potere che consente la scoperta della propria vera essenza e identità. Lo spettacolo, di Orazio Condorelli con Giuseppe Moncauda, ha ricevuto una menzione speciale nell’ edizione 2017 del Minimo Teatro Festival.

Novità della nona edizione una tavola rotonda, in programma per il 30 marzo, dedicata alla formazione, al coinvolgimento e alla partecipazione del pubblico in teatro. «Un momento non solo di confronto e ascolto di esperienze – spiega Rossella Pizzuto – ma anche di co-progettazione. Sarebbe bello iniziare a pensare e lavorare come un settore unito, immaginare un agire comune di diversi soggetti teatrali della città. Il lavoro sul pubblico, per come lo vediamo noi – continua Pizzuto – non è un affare privato, non si tratta di vendita di biglietti e marketing. O almeno non solo. Si tratta di dialogare con i pubblici della città, di invitarli a prestare parte della loro attenzione al teatro, proporgli come partecipare».


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