A raccontare l'intervento è stato il personale di Sos Mediterranée. Che ha spiegato che in un caso la guardia costiera libica ha impedito che i volontari prestassero aiuto a un altro gommone in difficoltà. Diversi i dispersi, mentre in molti sono stati trasferiti d'urgenza in elicottero a causa delle condizioni di salute critiche
Migranti, un gommone affonda al largo della Libia «Due donne morte, bimbi con acque nei polmoni»
«Quando le nostre lance si sono avvicinate al gommone, era già sgonfio da un lato e alcune persone erano in acqua senza salvagente». Descrive così l’ultimo salvataggio di migranti il personale di Sos Mediterranée, la ong internazionale che continua a operare nel Mediterraneo. L’intervento è avvenuto ieri al largo della Libia e ha avuto gravi conseguenze: tra le 98 persone tratte in salvo, infatti, 15 sono state evacuate d’urgenza in elicottero per le gravi condizioni di salute. Sei i bambini con acqua nei polmoni. A questo bilancio vanno aggiunti anche i decessi di due donne e diversi dispersi.
«Molte persone avevano già perso conoscenza quando sono state recuperate ed è stato necessario rianimarle», si legge in una nota dell’organizzazione non governativa. «È stata una scena terribile. Continuavano ad arrivare, uno dopo l’altro, incoscienti, non respiravano più», ha detto una delle infermiere di Medici senza frontiere, che collaborano con Sos Mediterranée.
Il personale di bordo dell’Aquarius, in precedenza, ha assistito anche all’intervento della guardia costiera libica nel bloccare un gommone in difficoltà. Impedendo al contempo alla ong di partecipare ai soccorsi. «Avevamo appena avvistato il gommone con un centinaio di persone a bordo – ha dichiarato il coordinatore della ong Klaus Merkle -. I fari della Aquarius sono stati accesi e puntati verso l’imbarcazione. Potevamo vedere i volti spaventati delle persone e sentirle gridare e chiedere aiuto, i nostri team erano pronti a intervenire per salvare questi uomini, queste donne e questi bambini in pericolo, ma la guardia costiera libica – ha concluso – ci ha ordinato brutalmente di lasciare la zona e ha categoricamente rifiutato qualsiasi offerta di assistenza dalla nostra nave umanitaria».