L'uomo, indicato da diversi testimoni, è un 22enne originario del Niger. I profughi hanno detto di avere attraversato il deserto all'interno di dei cassoni refrigeranti come quelli usati per il trasporto degli alimenti e di avere subito violenze e torture in Libia
Migranti, catturato un presunto scafista al porto Superstiti raccontano il viaggio in camion frigo
Polizia di Stato e Guardia di finanza hanno individuato e sottoposto a fermo, a Palermo, un cittadino del Niger, presunto scafista. Didea Obi, di 22 anni, è giunto ieri a bordo del rimorchiatore italiano “Vos Thalassa””, con altri 1.041 migranti e 7 salme, recuperati in acque internazionali nel corso di piu’ operazioni di salvataggio. Lo scafista aveva tentato di confondersi tra centinaia di persone, ma e’ stato scovato dagli investigatori della squadra mobile, del nucleo di polizia tributaria e della stazione navale della Guardia di finanza, incastrato da numerosi testimoni.
I migranti hanno raccontato di avere trascorso lunghi mesi di privazioni e violenze all’interno di campi base, sulle coste libiche, prima di essere trasferiti su imbarcazioni fatiscenti e di fortuna. Il trasporto dei migranti dal campo base all’imbarcazione – per lo più attraverso il deserto – sarebbe avvenuto di notte all’interno dei cassoni di furgoni frigoriferi. Il fermato, che è accusato di avere condotto una delle imbarcazioni, è stato recluso al Pagliarelli.
Notata anche la presenza di uno straniero che si distingueva dagli altri per la conoscenza dell’italiano e per un abbigliamento più curato rispetto agli altri. Si trattava di Youssef Maazouzi, marocchino di 39 anni, su cui pendevano due condanne definitive per spaccio di stupefacenti: anche per lui destinazione Pagliarelli.