Di nuovo buone notizie: Gianluca Di Gioia, l’insegnante avvelenato e rapinato nel Laos e ricoverato da oltre dieci giorni a Udon Thani, torna stabile. Staccate tutte le macchine per la ventilazione, mentre sui social continua la gara di solidarietà per aiutare lui e la sua famiglia
Migliorano le condizioni del 36enne di Caltavuturo Fratello: «Ripresa funzione respiratoria volontaria»
«Amici è con immenso piacere che vi comunico che dopo la crisi respiratoria di ieri sera, il nostro Gianluca oggi pomeriggio ha ripreso la funzione respiratoria volontaria e non è più collegato ad alcun macchinario per la ventilazione». Così come aveva annunciato ieri a mezzo social una ricaduta, allo stesso modo Salvatore Di Gioia, fratello di Gianluca, il 36enne originario di Caltavuturo ricoverato nella clinica provata Bangkok Hospital di Udon Thani, comunica una nuova ripresa del ragazzo.
Sarebbe rientrata la forte crisi respiratoria che lo aveva colpito ieri nel pomeriggio, a poche ore dal risveglio dal coma farmacologico durato dieci giorni. Si risollevano nuovamente gli animi della famiglia e dei numerosi utenti che, attraverso il gruppo Facebook creato per lanciare una raccolta fondi per fronteggiare il costo delle cure, seguono con apprensione la vicenda del giovane.
Questa mattina a manifestare solidarietà per il Digio, così lo chiamano gli amici più stretti, è stato anche Gianluca Grignani, venuto a conoscenza della sua storia e del fatto di essere il suo cantante preferito: «Non mollare», lo incinta a lottare in un messaggio audio che gli ha fatto arrivare e lo invita, a ripresa avvenuta e una volta tornato in Italia, ad incontrarsi di persona. Solidarietà, in queste ore, anche da parte della comunità di Caltavuturo, che ha contribuito alla raccolta fondi attraverso l’impegno e le sollecitazioni del parroco locale don Nicola Crapa. Le donazioni proseguiranno fino a che i medici thailandesi non daranno il via libera per il trasferimento in una struttura italiana.