Festa grande all'unità spinale del Cannizzaro per la studentessa colpita al collo da un proiettile vagante nel luglio 2010. Migliorano le sue condizioni di salute e diversi sono i suoi obiettivi. «Voglio tornare a studiare, ma bisogna trovare solulzioni specifiche»
Migliora la salute di Laura Salafia «Voglio raggiungere i miei obiettivi»
Primo Natale a Catania per Laura Salafia dopo 15 mesi al Montecatone Rehabilitation Institute di Imola. Lì era stata ricoverata dopo essere stata colpita da un proiettile vagante in piazza Dante a Catania il primo luglio 2010. Ieri mattina grande festa allunità spinale del Cannizzaro dove adesso è ricoverata in attesa di completare la riabilitazione e poi tornare a casa per lei e gli altri degenti dellospedale. Laura ha ricevuto le visite del presidente della Regione Raffaele Lombardo, del sindaco della città Raffaele Stancanelli e dellassessore regionale allistruzione Mario Centorrino. Sono stati poi intrattenuti da Litterio e Salvo La Rosa. Per Laura, in particolare, visita anche del rettore Antonino Recca. Se lUniversità, come il Comune, inizialmente sembravano aver dimenticato Laura, negli ultimi tempi hanno fatto o stanno facendo ognuno la loro parte.
Al di là delle polemiche, soprattutto per la mancata richiesta di costituzione di parte civile di Università e Comune, quello che importa di più a Laura è completare le sue cure specifiche e poi tornare a studiare. «È uno dei miei obiettivi, ma prima devo finire la riabilitazione. Per la tesi non ho ancora idee, prima devo finire con le materie» ha detto. Tornare a studiare, però, per Laura non è semplice: visto il suo stato di salute, anche il sol andare a lezione o prendere degli appunti è complicato per lei. «Mi piacerebbe tornare in facoltà, ma posso solo seguire, non posso prendere appunti che sono la cosa più importante. Stiamo pensando a delle modalità, ma sarebbe meglio stare a casa e seguire in videoconferenza, o avere delle lezioni registrate, in modo da poterle riascoltare» spiega.
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In riferimento ad Andrea Rizzotti che ha sparato e che recentemente è stato condannato a 18 anni di carcere, non prova niente: «una sorta di indifferenza» dice. Non saprebbe cosa dirgli se dovesse incontrarlo perché in realtà «a Catania ci sono tanti Rizzotti, come ci sono tante persone per bene». La condanna è la cosa che più le interessa. « È un segnale da parte della giustizia che qualcosa può cambiare, che le pene possono veramente essere inflitte». Laura è tranquilla, finalmente è tornata a Catania, la sua riabilitazione «procede bene» ed è molto contenta che si veda qualche risultato. «Mi sento il corpo molto più morbido, e anche le mani hanno dato qualche segno di miglioramento» spiega. Ha dimostrato più volte di avere una grandissima volontà di superare al meglio le avversità con cui si scontra giornalmente suo malgrado. È stata sfortunata e sono tanti quelli che si sono affezionati a lei in questi mesi. La sua storia colpisce tutti, anche la signora cinquantenne che non appena sa che avremmo incontrato Laura, non tarda un attimo a far sentire il suo affetto. «Dalle un grosso bacio da parte mia e dille di farsi forza» esclama.
Tanti sono quelli che hanno fatto sentire la loro vicinanza. Qualcuno tramite le due pagine facebook a lei dedicate, qualcun altro tramite amici o parenti. Altri ancora hanno semplicemente fatto una donazione silenziosa sul conto corrente in favore della studentessa. Tutto questo affetto, comunque, a Laura è arrivato. «Sono grata a tutte le persone che ancora adesso mi stanno vicino, nonostante io non le conosca». Tante sono le visite che ha ricevuto in questi giorni a Catania. Amici e parenti non si contano. «La mia stanza è sempre piena». Ma una lha resa particolarmente allegra. « È venuto un amico conosciuto a Montecatone, anche lui in carrozzina. Prima di partire per ulteriori cure a Firenze ha voluto passare da me insieme alla sua famiglia. È stata una bella sorpresa» racconta.
La vita di Laura è completamente diversa da quel fatidico primo luglio 2010, ma pur sempre tranquilla. Lei non si perde mai danimo. Ha lappoggio e lamore dei genitori e del fidanzato, Antonio Guarino, e laffetto di tutti i catanesi. Tanti cambiamenti in poco tempo e adesso? Cosa si aspetta dal 2012? «Tante cose diverse, cioè che possa raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissata. E che vada sempre meglio». Glielo auguriamo tutti.
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