Gioacchino Lunetto è il responsabile della Polfer di Catania. Dal suo profilo Facebook - del tutto pubblico - si lancia in invettive contro la politica, con immagini da pagine come I giovani fascisti. Di quanti arrivano in Italia scrive: «Bruciarli vivi o rimpatriarli». Guarda le immagini
«Mi manca Hitler». Migranti? «Buttateli a mare» I commenti razzisti di un dirigente della polizia
Dopo le tensioni registrate all’interno degli uffici della polizia stradale – dove la scorsa settimana un agente si è tolto la vita, sostenendo di essere stato vittima di presunte umiliazioni da parte dei superiori – un’altra sezione preoccupa il questore Marcello Cardona. È quella della Polfer, i cui problemi sono stati sollevati dai sindacati Ugl e Coisp nel corso di un incontro ottenuto oggi. Tema dell’appuntamento: i malumori tra gli agenti per i trasferimenti d’ufficio, misure disposte dall’alto senza che il personale sia stato informato. A dirigere la polizia ferroviaria etnea è Gioacchino Lunetto, ex consigliere comunale ad Aci Sant’Antonio tra il 2003 e il 2008. Per ricostruire nel dettaglio il suo profilo basta una semplice ricerca su Google prima e su Facebook poi.
«Ah, mi manca Hitler». «Bruciarli vivi o rimpatriarli». «Buttateli a mare». «Impalata ed espulsa». Sono solo alcuni dei commenti che accompagnano la condivisione di articoli e link sul tema dell’immigrazione. I post sono pubblicati in una pagina senza restrizioni di privacy nella quale si trova anche qualche fotografia in divisa. Lunetto rilancia il link a una foto dalla pagina I giovani fascisti. «Dovrei odiare Mussolini? Io non odio chi ha dato tanto onore alla patria», è lo slogan riportato. Condivisa anche un’altra immagine che illustra le differenze tra fascismo e comunismo, nella quale si esalta la dittatura del Ventennio.
L’emergenza migranti occupa gran parte del flusso di notizie condivise dal pubblico ufficiale o sul social network. Un fatto di per sé non strano, considerato che la Polfer si occupa ogni giorno del tema. «Diamogli fuoco insieme agli Italioti che li indottrinano ed aizzano», è il commento di Lunetto a corredo di una notizia rilanciata dallo stesso. «Vogliono sottometterci alla loro cultura religiosa di morte che li ha portati a lasciare le loro nazioni devastate dalla loro litigiosità, arroganza e disprezzo per gli altri», sostiene.
E in un altro post precisa: «Gli unici che meritano accoglienza sono i siriani. Scappano da una guerra e sanno ben comportarsi». Dall’immigrazione alla politica, il passo è breve. «Avvisate la Kyenge e la Boldrini – scriveva Lunetto lo scorso settembre – Dite loro che i loro amici, ospiti non invitati a casa nostra, sono dei selvaggi, bestie da sopprimere quantomeno per la mancanza di rispetto nei confronti degli italiani». Un pensiero è rivolto poi alle «parenti strette» dell’ex ministra e della presidente della Camera, che non vengono «mai beccate» dagli stupratori di origine straniera.
Ma Lunetto si scaglia contro l’intera classe politica. Rivolgendosi ai parlamentari, in un post datato 28 settembre, il dirigente di polizia digita: «È gente che andrebbe sgozzata. Scusate la rudezza – premette – ma non riesco più a sopportarli. Fanno proprio schifo, altro che onorevoli. Sono solo dei ladri aggregati al parlamento italiano». Invettive alternate ai conti alla rovescia che segnano l’inizio della carcerazione in India dei due marò. Altro bersaglio sono infine il presidente del consiglio Matteo Renzi – definito un «truffatore» – e il Partito democratico, ma anche il gruppo Bilderberg.