I suoi lavori sono iniziati alla fine del 1986, ma per l’inaugurazione del primo tratto si è dovuto attendere giugno 1999. E’ la metropolitana di Catania che finora è in funzione su una linea da 3,8 chilometri e sei stazioni. Ma gli imponenti scavi vanno avanti, con l’abbattimento – ieri – dell’ultimo diaframma della tratta Borgo-Nesima. Nel frattempo, nelle ultime settimane i lavori lungo il sottosuolo della circonvallazione sono stati al centro della cronaca per l’inchiesta della Procura etnea sul presunto utilizzo di cemento depotenziato. Tra le ipotesi di reato vi sono anche truffa e corruzione. Al centro delle indagini coordinate dal procuratore capo Giovanni Salvi e dagli aggiunti Antonino Fanara e Agata Santonocito la ditta che ha in gestione l’appalto concesso dalla Circumetnea, la Sigenco.
Immediata la difesa di uno degli indagati di spicco, Santo Campione, amministratore delegato della ditta. Un’inchiesta vecchia, sostiene, e ribatte alle accuse affermando che i lavori sono stati effettuati seguendo tutte le disposizioni di legge. Eppure i catanesi avevano già teso le orecchie dal giugno 2008, quando una voragine di otto metri di diametro e cinque di profondità si era aperta – miracolosamente senza provocare incidenti – in viale Bolano, proprio sopra la galleria della metropolitana. Per quel crollo c’è già un’inchiesta per disastro colposo che vede indagati due dirigenti Fce e lo stesso Campione.
In attesa che i lavori e le inchieste procedano, arrivano dati non confortanti sulla mobilità alternativa. A Catania sono 72 le auto ogni 100 abitanti e tra le grandi città siamo all’ultimo posto. Non va meglio in tema di trasporto pubblico. Tra metropolitana ancora in alto mare e Amt con voragini in bilancio, la città è al quindicesimo posto su 20. Un po’ di respiro dovrebbe concederla la linea veloce riservata agli autobus (Brt) in allestimento che collegherà il parcheggio scambiatore due Obelischi con piazza Stesicoro e i lavori per la messa in esercizio – finalmente – dei parcheggi scambiatori di Nesima e due Obelischi. Entrambe le misure sono i primi provvedimenti del piano generale traffico urbano adottato dal Comune. Un provvedimento corposo (cinquemila pagine), ma per analizzarlo e suggerire nuove idee sono stati dati ai cittadini trenta giorni di tempo, come ha denunciato su CTzen Danilo Pulvirenti. Nemmeno sul fronte ciclistico va meglio. A fronte dei timidi passi avanti fatti in tema di rastrelliere e corsie preferenziali, le iniziative comunali sono descritte dai sostenitori delle due ruote come «una forzatura, un tentativo in extremis per darsi unimmagine sostenibile, utile per la prossima campagna elettorale».
[Foto di Leandro’s World Tour]
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