L'operazione è stata condotta dalla polizia ferroviaria siciliana e deriva da quella nazionale denominata Oro Rosso. Le indagini hanno condotto alla ditta vicina allo scalo in cui in passato si sono verificati furti di rame
Messina, sette denunciati per gestione illecita di rifiuti Sotto sequestro l’area con cassoni alti più di tre metri
Sette indagati su 71 persone controllate, 16 località sensibili ispezionate. Il bilancio dell’undicesima giornata dell’anno, denominata operazione Oro Rosso dedicata, a livello nazionale, al contrasto del fenomeno dei furti di rame in ambito ferroviario. A Messina la Polizia ferroviaria, nel corso di un controllo, ha denunciato sette persone per il reato di gestione illecita di rifiuti. La polizia ferroviaria ha svolto i controlli su strada, lungo linea e in 13 centri di raccolta e trattamento di rifiuti speciali e metallici dislocati in tutta la regione, verificando il possesso delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività e al trattamento dei materiali nonché il rispetto delle normative ambientali.
Gli indagati sono tutti riconducibili, a vario titolo, a una ditta che opera nelle vicinanze di uno scalo ferroviario del Messinese oggetto in passato di furti di rame. Gli investigatori, durante il controllo, hanno rilevato la presenza, in un’area esterna non autorizzata, di cassoni scarrabili, privi di copertura, colmi di rifiuti metallici di varia natura. Sul suolo, non protetto, erano visibili tracce di residui oleosi. All’interno dei locali il quantitativo di rifiuti accumulato indistintamente, suddiviso in cumuli che superavano i tre metri di altezza, era tale da impedire l’accesso a diverse parti del capannone industriale. I poliziotti, al termine delle verifiche della documentazione e del sito, hanno quindi provveduto al sequestro preventivo dell’area e dei due autocarri utilizzati per il trasporto, non autorizzato, dei rifiuti, al fine di scongiurare la prosecuzione dell’attività illecita.