Il caso dei mezzi comprati dal ministero dell'Ambiente un anno fa e donati alla città dello Stretto era stato sollevato dal consigliere comunale Zuccarello. La risposta, con annesse foto, arriva dal dirigente alla Mobilità
Messina, risolto il mistero delle venti bici elettriche «Regolarmente usate per spostamenti dei funzionari»
Risolto il mistero delle venti bici elettriche, costate un anno fa 24mila euro al ministero dell’Ambiente che aveva scelto Messina per un progetto sperimentale e di cui si erano perse le tracce.
A sollevare il caso è stato il consigliere comunale Daniele Zuccarello: «Non vorrei che qualche dipendente se la fosse portata a casa o, peggio ancora, dopo la presentazione in pompa magna dell’anno scorso, queste E-bike 0 fossero ritornate nel garage del Ministero sperperando di fatto soldi pubblici».
Secondo Mario Pizzino, dirigente del dipartimento Mobilità urbana, niente di tutto questo. I mezzi elettrici a due ruote in questo anno sarebbero stati regolarmente usati da dipendenti e funzionari per i loro spostamenti istituzionali. «Che si tratti di semplici sopralluoghi o per spostarsi in giro tra i vari dipartimenti vengono quotidianamente utilizzate», spiega Pezzino a MeridioNews. Sarebbero quindi usate per lo scopo per cui erano state acquistate.

Si tratta di venti prototipi di bicicletta a pedalata assistita ad alto rendimento ed emissioni zero, chiamate E-bike 0. Dieci si trovano al dipartimento Mobilità all’Atm e dieci al dipartimento Cultura e del distaccamento Nord della Polizia municipale nella sede del Palacultura.
«Rispolvero questo acquisto ministeriale – aveva detto il consigliere Zuccarello – perché il nostro sindaco De Luca, noto per i suoi blitz ai dipendenti comunali, potrebbe anche cercare di capire dove sono finite queste biciclette elettriche». Ma il dirigente prova a sgomberare il campo dai dubbi. «Le bici da quando sono arrivate a Messina sono in uso a dipendenti e funzionari del comune. Le due rastrelliere che sono arrivate con le bici si trovano al Palacultura e al palazzo Atm». Le due stazioni servono sia per ricaricare le bici, sia per scaricare i dati ambientali che vengono incamerati dai mezzi a due ruote e che vengono poi trasmessi al Ministero.