Messina, protesta davanti alla porta di Accorinti Incontro coi dipendenti: «Bilancio entro martedì»

Ancora qualche altro giorno di pazienza. Fino a martedì 26 aprile. Lo ha chiesto il sindaco Renato Accorinti ai dipendenti comunali, ai precari di palazzo Zanca e ai sindacati che questa mattina hanno manifestato con un sit-in davanti la sua porta. «Ci servono altri due giorni per definire le ultime cose che i revisori ci hanno chiesto», ha spiegato il primo cittadino insieme all’assessore al Bilancio Luca Eller Vainicher. 

«Sabato aspettiamo di avere il parere positivo da parte del collegio dei Revisori dei Conti sul bilancio di previsione 2015, per arrivare a martedì mattina in commissione bilancio e martedì sera alle 19 in consiglio». Per convincere il personale che la tempistica verrà rispettata, ha aggiunto: «Abbiamo contattato il ministero dell’Interno per garantire che non sforeremo la data del 30 aprile per non peggiorare la situazione e assicurarci il trasferimento dei 70 milioni dallo Stato».

Alle rimostranze dei manifestanti in ansia per gli stipendi, la stabilizzazione dei precari, la situazione in cui si trova la polizia Municipale che rischia di restare a piedi e tutti i nodi correlati alla mancata approvazione del previsionale, Accorinti ha cercato di spiegare che è stato difficile «far quadrare tutto, perché c’è stata una concomitanza di problematiche. Ma tutti insieme, giunta, revisori dei conti, consiglio comunale siamo qui per trovare la soluzione. La città è sopra ogni cosa e sono molto contento perché abbiamo trovato una soluzione e definito le tappe che in tempi brevissimi dobbiamo percorrere». Ironizzano i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Csa, Diccap, Silpol presenti stamattina al comune. «Possiamo definirlo un miracolo da mago con bacchetta magica. Il tempo perduto di un anno si vuole recuperarlo entro 72 ore. Lo speriamo».


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La protesta di precari, sindacati e personale del Comune ha raggiunto la stanza del sindaco che è uscito per provare a rassicurare i manifestanti. «Abbiamo contattato il ministero, non sforeremo la data del 30 aprile per non peggiorare la situazione e assicurarci il trasferimento dei 70 milioni dallo Stato». Sigle sindacali scettiche

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