Cooperarci

Messina, duecento migranti sono arrivati al porto

Sono duecento i migranti arrivati questa mattina al porto di Messina. La nave Diciotti della capitaneria di porto ha attraccato al molo Norimberga dopo avere recuperato le persone in mare a circa 150 miglia a largo di Reggio Calabria. Si tratta di migranti di nazionalità pakistana, bangladese e siriana. Ad attenderli il sistema di accoglienza, coordinato dalla prefettura di Messina, in cui intenderanno capitaneria di porto, autorità di sistema portuale dello Stretto, Comune di Messina, forze dell’ordine, Usmaf, Asp, Croce rossa italiana, Unhcr e diverse associazioni di volontariato. Intanto, i migranti sono stati condotti all’hotspot di contrada Bisconte. Altre 250 persone della stessa nave Diciotti sono state fatte sbarcare al porto di Catania.


Dalla stessa categoria

I più letti

Sono duecento i migranti arrivati questa mattina al porto di Messina. La nave Diciotti della capitaneria di porto ha attraccato al molo Norimberga dopo avere recuperato le persone in mare a circa 150 miglia a largo di Reggio Calabria. Si tratta di migranti di nazionalità pakistana, bangladese e siriana. Ad attenderli il sistema di accoglienza, coordinato […]

Sono duecento i migranti arrivati questa mattina al porto di Messina. La nave Diciotti della capitaneria di porto ha attraccato al molo Norimberga dopo avere recuperato le persone in mare a circa 150 miglia a largo di Reggio Calabria. Si tratta di migranti di nazionalità pakistana, bangladese e siriana. Ad attenderli il sistema di accoglienza, coordinato […]

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo