Al Vittorio Emanuele manca l'agibilità per i pubblici spettacoli, ma si va avanti grazie a un'ordinanza del sindaco. Tuttavia sono molti i disagi manifestati dagli spettatori. «La ditta ha ultimato i lavori ma c'è stato un problema con le poltroncine», spiega l'assessore Sergio De Cola
Messina, inizia la stagione nel teatro inagibile Tra gallerie smontate e file di sedili mancanti
Il Vittorio Emanuele senza l’agibilità per i pubblici spettacoli. Questa la situazione dello storico teatro messinese che non ha ancora risposto alle richieste dello scorso luglio da parte della commissione comunale di vigilanza locali pubblico spettacolo, in scadenza a settembre, e sta funzionando grazie a un’ordinanza del sindaco.
Una situazione che ha importanti risvolti pratici, oltre che formali. A partire dal disagio manifestato da diversi spettatori in occasione di Infinita, portata in scena dalla celebre compagnia internazionale Familie Flöz, dal 16 al 18 ottobre scorsi: «Prima e seconda galleria smontate, intere file di sedili in platea mancanti e gli abbonati costretti a trovare posti di fortuna perché il loro non è stato ancora ripristinato». Un cantiere vero e proprio, quello che si prepara ad accogliere, domani, 22 ottobre, il maestro Franco Branciaroli che, con l’Enrico IV, aprirà la nuova stagione. Un cantiere nonostante il quale i vigili del fuoco continuano a garantire il servizio di sicurezza.
La commissione, a luglio, ha scritto al sindaco, al sovrintendente dell’Ente autonomo regionale (questa la denominazione del Vittorio Emanuele) e alla Questura, proprio a seguito di una segnalazione dei pompieri. Il documento concedeva tempo fino a settembre per sanare alcune «alterazioni strutturali visibili al piano seminterrato» e presentare la «documentazione tecnico-amministrativa e igienico-sanitaria aggiornata». Già nel 2013, la commissione di vigilanza chiese ai responsabili di allora di adeguare la struttura a una serie di rilievi. Nelle scorse settimane, l’attuale presidente, Maurizio Puglisi, avrebbe risposto all’istanza di due anni fa, ignorando tuttavia quella dell’estate scorsa. Da qui, la decisione dell’organismo di vigilanza di scrivere nuovamente all’Ear, alla prefettura e al comando dei vigili del fuoco, invocando l’adempimento alle ultime prescrizioni.
Senza questo passaggio, impossibile ottenere l’agibilità per gli spettacoli. Agibilità che, pare, non esserci mai stata. Nemmeno in occasione della stagione appena trascorsa. Perfino l’agibilità edilizia, certificata per la prima volta solo in tempi recentissimi, potrebbe essere da verificare nuovamente alla luce degli interventi da 500mila euro, finanziati con fondi Arcus, ancora in corso. Per queste ragioni, Renato Accorinti, «in qualità di massima autorità di polizia amministrativa – spiega Puglisi – ha emesso un’ordinanza che per 15 giorni autorizza gli spettacoli».
A sollevare il Comune dall’obbligo del parere tecnico potrebbe essere l’eventuale riduzione della capienza, che attualmente si aggira attorno al migliaio di posti. Riduzione all’ordine del giorno, non appena i lavori termineranno e la pratica arriverà sul tavolo della commissione che, intanto, è stata convocata per il prossimo 29 ottobre per effettuare dei controlli su altre strutture. Tra queste, l’auditorium del Palacultura Antonello e il teatro Annibale.
Per il Vittorio Emanuele, invece, occorrerà attendere ancora un paio di settimane, come conferma l’assessore ai Lavori pubblici, Sergio De Cola. A dettare i tempi sarebbero gli interventi finanziati con i fondi Arcus: applicazione del parquet al posto della moquette; attivazione dei sette ponti mobili del palco; adempimenti alle norme antincendio; nuovo rivestimento delle poltroncine. Proprio le poltroncine sono la nota dolente: «Consegnati a giugno – spiega Puglisi – i lavori non sono ancora stati ultimati. Questo ci penalizza altamente perché al momento disponiamo di 350 posti. Duecentocinquanta su 380 in platea, visto che le sedie che abbiamo messo noi provvisoriamente sono più larghe, più quelli del primo e secondo ordine dei palchi. Stiamo perdendo soldi. La ditta appaltatrice, da parte sua, soffre per i ritardi nei pagamenti da parte del Comune».
De Cola, che rimarca con soddisfazione come l’appalto sia stato eseguito «in continuità con la precedente amministrazione», ricorda in ogni caso lo sforzo della ditta che, «a fronte di un contratto da 200 giorni, ha completato tutto in 90». Tutto tranne le poltroncine: «Il ritardo è dovuto anche al fatto che erano arrivate in due lotti la cui tappezzeria aveva tonalità diverse. Dispiace per questo disagio ma ora l’acustica è migliore e il teatro è a norma. Abbiamo l’agibilità edilizia, che mai si era avuta prima, come per gran parte degli edifici a Messina».