Il primo cittadino stamattina ha confermato l'esclusione di Tonino Perna e Patrizia Panarello dalla squadra amministrativa. Confermato, invece, Guido Signorino, che perde però la carica di vicesindaco e la delega alle finanze. Di cui da oggi si occuperà il fiorentino Luca Eller Vainicher
Messina, in giunta Accorinti un iscritto al Pd «Chiediamo scusa per gli errori commessi»
Accorinti 2.0. Così il sindaco di Messina ha definito il mini–rimpasto di giunta ufficializzato oggi in conferenza stampa. Come da indiscrezioni, lasciano la poltrona l’assessore alla cultura Tonino Perna e l’assessore alla Pubblica istruzione Patrizia Panarello. Se il primo ha scelto di essere presente in conferenza, per poter ringraziare quanti hanno collaborato con lui da novembre 2013, la seconda non si è fatta vedere. Perna cercava di andarsene via da ottobre, come lui stesso ha ironizzato, per vari motivi anche di salute. Per Panarello, invece, è stata una doccia fredda.
Da parte sua Accorinti ha più volte ripetuto che l’esperienza della sua amministrazione è fondata sullo spirito di servizio. «Sono stati i giorni più difficili e complicati di questi due anni – ha spiegato – ma abbiamo l’umiltà di chiedere scusa per gli errori commessi e di raddrizzare la rotta». La novità della giornata è la conferma, contro ogni pronostico, del discusso assessore Guido Signorino. Che tuttavia cede la carica di vicesindaco a Gaetano Cacciola e la delega al Bilancio a Luca Eller Vainicher, che ufficialmente rappresenta l’ingresso dei partiti nella squadra di Accorinti: Vainicher, infatti, è iscritto al circolo Pd di Sesto Fiorentino.
Su Signorino, Accorinti ha tenuto a specificare: «Ho chiesto io a Guido di restare, lui mi aveva consegnato le sue deleghe e aveva fatto un passo indietro perché per tutti noi è importante il bene della città – ha affermato –. Ma so che può ancora fare bene, per questo gli ho dato al delega allo Sviluppo economico». Respinte anche le voci circa presunte fratture interne alla giunta che avrebbero inciso nella scelta di revocare le deleghe all’ormai ex assessore al Bilancio: «Non si tratta di bocciature, ma di sostituzioni per dare nuovo impulso alla squadra di assessori. Dopo il cambio degli assessori procederemo con quello dei dirigenti amministrativi. Cambieremo tutto».
Il rimpasto in giunta non piace però ai consiglieri comunali che hanno espresso parere negativo su una mossa giudicata tardiva e poco risolutiva. «Il tempo ci dirà se questo rimpasto porterà a risultati concreti in una amministrazione che di concreto fino ad oggi ha prodotto ben poco», ha dichiarato la capogruppo di Ncd Daniela Faranda. Critica anche Elvira Amata (Dr): «Ci piacerebbe comprendere cosa potrebbe cambiare sostituendo Ursino con Perna, quando sappiamo benissimo che per l’assessorato alla Cultura il nodo cruciale è stata la cronica mancanza di fondi». Da parte di Franco Mondello (Udc) un invito ad Accorinti a motivare le scelte davanti al consiglio: «Ci aspettiamo che il sindaco venga a spiegare le motivazioni che hanno portato a sostituire gli assessori Perna e Panarello e a togliere la delega al bilancio a Signorino. Siamo stanchi di apprendere le notizie dalla stampa».
C’è poi chi sottolinea l’ingresso di esponenti del Partito democratico e dei Democratici riformisti in giunta: «L’epoca della giunta dal basso è finita», ha dichiarato Pippo Trischitta di Forza Italia. Dello stesso avviso Nina Lo Presti del Gruppo Misto. «Quando a chiedere il rimpasto siamo stati noi consiglieri – spiega – Accorinti rispose sarcasticamente che al massimo si rimpasta la pizza, ma la sua giunta non si toccava». Non mancano le parole di solidarietà verso Signorino: «È stato il perno su cui ha ruotato tutta l’amministrazione, sconfessare il suo operato equivale ad ammettere di aver fallito», attacca Daniele Zuccarello di Grande Sud. Voce fuori dal coro quella della consigliera di Cambiamo Messina dal Basso Lucy Fenech. «Cambiano gli uomini ma l’obiettivo resta sempre uguale: fare il bene della città e dei cittadini. E farlo sempre meglio».