Da alcune settimane i rumors erano sempre più insistenti. Stasera arriva l'ufficialità del coordinatore azzurro in Sicilia, Gianfranco Micciché, che commenta: «Arrivano giovani validi». Insieme all'ex deputato, a cui sono stati revocati i domiciliari pochi giorni fa, passa anche il cognato e parlamentare regionale Rinaldi
Messina, Genovese e mezzo Pd con Forza Italia Micciché: «Il suo arresto solo per demagogia»
«Ho incontrato a Messina un gruppo di giovani pronti portare in alto la Sicilia. Si deve rendere merito a Francantonio Genovese di aver creato una squadra che oltre ad essere qualificata è giovane e potrà portare un grande contributo a Forza Italia». Questa la dichiarazione dell’onorevole Gianfranco Miccichè al termine dell’incontro con l’ex parlamentare del Pd, sospeso dopo il suo arresto per l’inchiesta sulla formazione professionale.
Scaricato dal suo partito a maggio 2014, oggi il politico messinese ha scelto di spostare il suo asse e la sua squadra su Forza Italia. Il passaggio è stato ufficializzato stasera. «L’onorevole Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia, – si legge nella nota diffusa – ha incontrato oggi a Messina l’onorevole Francantonio Genovese, insieme all’onorevole Maria Tindara Gullo e all’onorevole Franco Rinaldi, con i quali è stato deciso un percorso politico comune». Il passaggio ha ottenuto il benestare da parte di Silvio Berlusconi.
Sulla bufera giudiziaria che ha investito Genovese portandolo in carcere prima e poi ai domiciliari, Micciché sottolinea: «Prima dovranno dimostrare che è colpevole. Gli avvocati Pecorella e Paniz ci hanno convinto a votare contro il suo arresto, il Pd invece ha votato l’arresto solo per demagogia, non hanno letto le carte». Massima fiducia quindi a Genovese che non ricoprirà ruoli politici dopo questo passaggio. «È impegnato a difendersi e a far valere la sua verità dei fatti – prosegue il commissario regionale del partito di Berlusconi – oggi ha portato nuova linfa a Forza Italia che stava passando un periodo di sofferenza, quando avrà dimostrato la sua innocenza siamo pronti a riconoscergli il ruolo che merita».
Che il gemellaggio con il partito di Berlusconi fosse imminente era nell’aria. Sabato e domenica a Messina si è svolto il tesseramento del Pd. Milletrecento le adesioni, non iscrizioni, perché il partito è commissariato. Nessuno si aspettava di vedere arrivare ai banchetti Genovese e il cognato e deputato regionale Rinaldi. E così è stato. Oltre ai due nomi illustri hanno evitato di manifestare la loro adesione anche sei consiglieri comunali del Pd, Paolo David, Nicola Cucinotta, Benedetto Vaccarino, Giuseppe Santalco, Francesco Pagano, Simona Contestabile. Avevano già lasciato il Pd i consiglieri Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni. Adesso bisognerà capire se quest’ultimi preferiranno seguire Genovese. Resta nel Pd invece l’ex candidato a sindaco delle ultime amministrative a Messina, Felice Calabrò, a cui è stato proposto di passare a Forza Italia, ma «ho scelto di restare leale a un progetto che ho contribuito a creare e che oggi è quello migliore per questo Paese. Agli amici che hanno scelto di passare a Forza Italia auguro ogni bene, ma sono triste perché perdo degli persone con cui avevamo intrapreso un percorso».
Sentimenti diversi per Alessandro Russo, renziano della prima ora e responsabile del tesseramento del Pd a Messina e provincia, sottolinea: «Un partito che vuole rinascere dagli scandali non può non passare da un momento di profonda chiarezza. Questa migrazione a Forza Italia di Genovese, Rinaldi e gran parte dei consiglieri del Comune di Messina spiega il perché molte delle lotte che portavamo avanti, come il registro delle unioni civili o l’isola pedonale, non venivano sostenute da questa frangia all’interno del Pd».