L'assessore regionale al Territorio è intervenuto stamani nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Zanca. Per consentire la ripresa dell'erogazione, verrà realizzato un collegamento provvisorio sulla condotta del Fiumefreddo. Annunciate, inoltre, correzioni al piano di investimenti per il Sud del governo Renzi
Messina, Croce: «Nuovo bypass entro martedì» Da Regione rassicurazioni anche sul masterplan
Nel giro di due o tre giorni l’erogazione dell’acqua corrente a Messina potrebbe riprendere normalmente grazie a un bypass provvisorio sulla condotta del Fiumefreddo. Lo ha reso noto stamani l’assessore regionale Territorio e Ambiente Maurizio Croce, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Zanca. Davanti ai giornalisti Croce, che ieri è stato a Calatabiano – dove è franata la montagna che ha nuovamente danneggiato l’acquedotto che approvvigiona la città dello Stretto -, ha esibito un cauto ottimismo: «Tra ieri e oggi sono stati fatti importanti passi avanti – ha dichiarato l’assessore -. I tecnici stanno valutando la possibilità di realizzare un bypass permanente di circa 700 metri, che colleghi due punti diversi del Fiumefreddo. Tuttavia, l’intervento richiede 15-20 giorni, un tempo per noi impensabile. Per cui – ha continuato – per il momento ne verrà realizzato uno provvisorio, utilizzando tre tubi flessibili di polietilene. Ciò ci consentirà di riprendere la normale erogazione in due o tre giornii. Dopo di che, si penserà a un bypass permanente».
Croce ha inoltre assicurato che le risorse reperite – il milione di euro dalla Regione e gli altri due stanziati dallo Stato – saranno destinati all’emergenza di Messina e che Calatabiano è interessata solo perché ospita la condotta e che a queste somme vanno aggiunte quelle promesse dall’Amam. Sul commissariamento, l’assessore è stato chiaro: «Non è una ripicca del governo, semmai consente procedure derogatorie che favoriscono tempi più rapidi».
A parlare della gestione della crisi è stato anche il deputato regionale del Pdr Beppe Picciolo: «È impensabile che tutto passi come niente fosse sulla testa dei messinesi – ha dichiarato l’onorevole -. Se Matteo Renzi ritiene che per realizzare infrastrutture come il ponte occorra prima risolvere le emergenze, Messina sarà sempre penalizzata per via di un gap infrastrutturale incolmabile. Bisogna portarla – ha proseguito Picciolo – al livello delle altre città e non accontentarsi dell’acqua. Qualcuno informi il premier di come stanno davvero le cose, affinché Messina venga messa al primo posto dell’agenda nazionale». Sulla possibilità – annunciata dal vicepresidente del consiglio comunale Nino Interdonato – di istituire una commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica, il deputato regionale ha ribadito come la sfiducia al sindaco debba essere più che mai costruttiva: «Le colpe di questa situazione arrivano da lontano e Renato Accorinti è solo una delle cause. Dobbiamo essere rappresentati da una figura autorevole altrimenti saremo sempre marginali».
In tal senso, il Pdr ritiene di poter contare su una ventina di firme in aula. Ieri, il segretario cittadino Salvo Versaci ha incontrato il deputato regionale Franco Rinaldi (Pd) e il capogruppo a palazzo Zanca, Paolo David: «Abbiamo già avuto le prime risposte positive e ulteriori riscontri arriveranno a giorni. La città – fa notare Versaci – ha già incassato il primo commissariamento proprio a causa di questa emergenza. Con l’esclusione dal masterplan non si vede riconoscere nemmeno lo status di città metropolitana, sebbene Accorinti dica che quando va a Roma tutti gli vogliono bene e gli aprono le porte». Sul piano di interventi per il Meridione, che parrebbe lasciare fuori Messina, si è espresso anche il consigliere comunale Carlo Abbate: «L’esclusione ci provincializza ancora di più».
Chi si è espresso con toni più rassicuranti sul masterplan è stato invece proprio Croce: «Stiamo già redigendo una bozza delle linee guida nelle quali Messina non potrà non esserci – ha tranquillizzato l’assessore -. Farà parte del patto per il Sud della Regione siciliana». A tal proposito, i progetti da finanziare sarebbero già stati presentati e riguarderanno due settori: le infrastrutture per la viabilità secondaria – quella primaria gode già delle opportune coperture – e quelle per il rischio idrogeologico e la difesa del suolo. In questo ambito rientreranno misure specifiche per l’acquedotto.
Ciò che però al momento interessa i messinesi è l’attualità.
Per la giornata odierna, il Comune ha attivato, fino alle 20, punti fissi di distribuzione dell’acqua a Minissale, nei pressi della chiesa evangelica; Pistunina, sulla statale 114, angolo via Mirulla; Camaro, nella sede della terza Circoscrizione; in via Bonino, nell’autoparco municipale; viale Regina Margherita, nei pressi del santuario di Pompei; viale Giostra, isolato 13; a Torre Faro, in piazza Chiesa. Fino alle 15 il servizio è in funzione pure a Ganzirri, in via lago, nei pressi delle Poste. Dalle 11 in poi, la distribuzione nei villaggi collinari, a partire da Castanea e a seguire a Massa San Giorgio, San Giovanni e Santa Lucia.