Un grande corteo è partito poco fa da piazza Unione Europea per dire «no» alla dismissione di treni e navi delle Ferrovie dello Stato in transito sullo Stretto di Messina. In piazza, insieme a comitati, sindacati e associazioni, anche il sindaco Renato Accorinti e il vicepresidente della Regione siciliana Mariella Lo Bello
Messina, corteo contro la dismissione dei treni In migliaia in strada per #ilferribottenonsitocca
É partito da piazza Unione Europea, di fronte al municipio di Messina, il corteo denominato #ilferribottenonsitocca organizzato dal movimento 14 febbraio con migliaia di partecipanti. All’interno associazioni, sindacati, comitati e partiti politici, tutto contrari alla politica di dismissione di treni e navi delle Ferrovie dello Stato Fs da parte di Rete ferroviaria italiana Rfi nello Stretto, e a favore della continuità territoriale. Presenti oltre il vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello e al il sindaco di Messina, Renato Accorinti, che è tra i promotori dell’iniziativa anche diversi sindaci delle provincia e amministratori di Villa San Giovanni e Reggio Calabria.
«Non è mai troppo tardi per fare gli investimenti in Sicilia – afferma Mariano Massaro segretario regionale del sindacato autonomo Orsa – si fanno gli investimenti per l’alta velocità al nord che è una concorrenza all’aereo, non capisco perché noi in Sicilia dobbiamo sempre accontentarci. Ci sono stati proposti i mezzi veloci o la continuità territoriale, questa piazza vorrà entrambi perché abbiamo la dignità la forza di rivendicare un servizio civile, vogliamo i mezzi veloci per i pendolari,vogliamo la continuità territoriale che unisca la Sicilia all’Italia, sia come mezzi che come treni viaggiatori, le risposte dovranno darle ora. Non ci fermiamo fin quando non sarà dismesso il piano di ferrovie, quanto meno resti quello che c’è e ci sia l’impegno per il potenziamento futuro».
«Abbiamo una proposta – conclude -;su come fare arrivare il ‘Freccia bianca’ in Sicilia quasi a costo zero, i mezzi veloci navali invece non devono essere in sostituzione delle navi che imbarcano i treni ma a disposizione dei pendolari, degli studenti calabresi e messinesi che vivono in una realtà integrata».