«Il settore del commercio è messo in ginocchio e i danni sono incalcolabili», denuncia Carmelo Picciotto, presidente provinciale dell'associazione di categoria. Che non è l'unica a intraprendere azioni collettive contro l'Amam. Anci giovani: «Tutti i Comuni inviino autobotti»
Messina, class action contro società dell’acquedotto Confcommercio: «Comune non gestisca più la crisi»
Imprenditori e lavoratori messi in ginocchio dall’emergenza idrica che sta piegando Messina da sabato scorso. La misura è paradossalmente ormai colma e il termine sempre più ricorrente è «class action». «Il settore del commercio è messo in ginocchio e i danni sono incalcolabili», denuncia Carmelo Picciotto, presidente provinciale di Confcommercio, che invita Comune e Amam a delegare ad altri la gestione della crisi, visto il suo perdurare. «Anche le famiglie, i malati e i soggetti svantaggiati stanno vivendo momenti drammatici – prosegue – chi ha responsabilità per questa assurda situazione è giusto che paghi. Stiamo avviando le richieste di risarcimento».
Ad avviare un’azione collettiva contro l’Amam Spa sarà il comitato di Messina dell’Unione nazionale consumatori. «È evidente la grave e reiterata violazione dei diritti dei consumatori», dichiara il presidente, Mario Intilisano. All’Amam viene rimproverato di «non aver saputo garantire, anche in ipotesi di emergenza una razionalizzazione e distribuzione delle altre fonti di approvvigionamento, determinando la totale assenza del servizio idrico per oltre cinque giorni in gran parte della città, attività che non può ritenersi supplita dalla tardiva istituzione di due soli punti di distribuzione a mezzo autobotti».
Mentre il deputato regionale Nino Germanà (Ncd) rende nota la sua intercessione con il sottosegretario alla difesa Gioacchino Alfano, con la conseguente attivazione del prefetto di Messina per la richiesta di invio dei mezzi di emergenza necessari al Coi (Comando operativo di vertice interforze), Tonino Genovese, segretario provinciale della Cisl, si sofferma sulla disperazione che ormai attanaglia le famiglie: «Sono disperate, l’economia è messa in ginocchio da una situazione figlia della mancata programmazione negli anni e dell’attuale incapacità a trovare soluzioni immediate per il ripristino dei minimi vitali».
Il presidente di Anci Sicilia giovani, Maurizio Lo Galbo, auspica la «piena disponibilità da parte di tutti i Comuni siciliani a mettersi in contatto con le istituzioni messinesi per inviare le autobotti in soccorso alla città in difficoltà», augurando inoltre che «la Regione siciliana intervenga tempestivamente».
La Federazione nuova destra chiede, infine, «che sia portata l’acqua nelle abitazioni, che sia fronteggiata l’emergenza con competenza, immediatezza e risolutezza, badando alle necessità primarie dei cittadini anche a discapito dei conti è delle conseguenze del dissesto. I beni comuni bisogna difenderli con coraggio e competenza, senza limiti e con autorevolezza. Ci uniamo e condividiamo le battaglie sulla Tari e quelle che arriveranno per il mancato ripristino delle condotte idriche – conclude – ma sappiamo che il vero cambiamento sta nel pretendere i diritti e denunziare le ingiustizie, oltre a fare i propri doveri di cittadini».