L'esplosione di ieri sera, secondo gli investigatori, mirava a dare la possibilità di rubare i soldi destinato ai pensionati. Il gruppo però non è riuscito a scardinare la parete del caveau. Sette dipendenti erano all'interno, ma nessuno è rimasto ferito
Messina, bomba alle poste legata a denaro per pensioni Al vaglio immagini su possibili sopralluoghi della banda
Pochi i dubbi sul fatto che chi, ieri sera alle 19, ha fatto esplodere una bomba all’ufficio postale di via La Farina volesse raggiungere il caveau. Oggi è giorno di pagamento delle pensioni e all’interno della cassaforte della filiale di poste Italiane c’erano i soldi. Ma qualcosa nel piano messo a punto dai malviventi che hanno agito ieri sera è andato storto.
L’esplosivo utilizzato non è riuscito a perforare il muro dietro cui si trova la cassaforte. Questo, secondo gli investigatori, sarebbe stato l’intento del gruppo, composto quasi sicuramente da due o tre persone. L’ordigno artigianale era composto prevalentemente da polvere da sparo, ma la deflagrazione ha solo mandato in frantumi alcunle vetrine che si affacciano in via Roma: quelle di una concessionaria di automobili e quelle al primo piano di entrambi gli stabili, danneggiando anche un’automobile.
Al momento dell’esplosione all’interno della filiale c’erano sette dipendenti. Nessuno ha riportato ferite, ma per la paura un’impiegata è stata portata in ospedale in stato di choc. Sul posto sono intervenute cinque volanti della polizia e tre mezzi dei vigili del fuoco. Le indagini sono in mano alla squadra mobile. Sotto la lente degli investigatori le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza dell’ufficio postale, ma anche quelli dei negozi limitrofi. Si cerca non solo nelle immagini di ieri, ma anche in quelle dei giorni precedenti. Prima di effettuare il colpo – è il convincimento degli investigatori – è probabile che la banda abbia eseguito dei sopralluoghi.