Conigli, galline, tartarughe, uccelli tropicali e cani. «C'era una incubatrice - spiega una delle attiviste che ha segnalato - forse usata per fare riprodurre le specie e poi venderle». L'uomo è stato denunciato. Guarda le foto
Messina, animali tenuti in villa occupata abusivamente «Tra gli escrementi e le carcasse: pessime condizioni»
Oche, papere, conigli, pernici, galli, tacchini, galline, tortore, tartarughe, canarini, cardellini, uccelli tropicali, fagiani, quaglie e 16 cani tra rottweiler e pittbull. Si trovavano tutti, in pessime condizioni igienico-sanitarie, all’interno di una villa di Santa Lucia sopra Contesse occupata abusivamente da un uomo che è stato denunciato a piede libero per occupazione dell’immobile e per allaccio abusivo alla rete elettrica. A far scattare il blitz congiunto di polizia municipale, polizia metropolitana e Asp sono stati gli attivisti della Lega antispecista italiana (Lai). La delegata dell’associazione Ilaria Fagotto ha documento con dei video sulla sua pagina Facebook quello che è stato trovato dentro la villa.
«Carcasse di animali morti in decomposizione, escrementi ovunque, animali lasciati senza acqua e in pessime condizioni igienico-sanitarie – descrive Fagotto – Il sito era già stato svuotato un anno fa ma adesso c’erano di nuovo diverse coppie e anche una incubatrice segno che l’uomo potrebbe avere fatto riprodurre gli animali a fini commerciali. In base al numero dei cani presenti, alcuni dei quali anche con microchip, abbiamo saputo – sostiene – che l’uomo avrebbe utilizzato la villa anche come pensione a somme irrisorie».
La villa «è di proprietà di persone che abitano nel Nord Italia e che non riescono a sfrattare questo signore», dice la delegata Lai. Tra le specie presenti anche animali che all’interno dei circuiti dei mercati illegali vengono venduti a caro prezzo. «Alcune specie superano anche i 500 euro. Abbiamo chiamato la forestale pensando soprattutto agli esemplari in via d’estinzione». Secondo Fagotto ci sarebbe poi anche un alto rischio per l’incolumità pubblica perché in quella villa «possono esserci focolai di malattie infettive come la salmonella e la presenza di zecche».
Nonostante la collaborazione di alcune associazioni locali, non è stato possibile trasferire gli animali in strutture private che sono già al collasso. «Già la prossima settimana tornerò sul posto e chiederò alla procura di intervenire – conclude Fagotto – non possiamo lasciare quegli animali ancora in quel posto». I cani microchippati sono stati restituiti ai proprietari, gli altri sequestrati e consegnati in custodia ad alcune associazioni. Le specie protette sono state affidate alla dottoressa Anna Giordano del Wwf e al gruppo ornitologico messinese.