L'inchiesta nasce da un filone dell'operazione Totem, che a giugno ha fatto luce sugli affari del boss Luigi Tabia. Che oltre a discoteche e ristoranti, aveva il proprio business nelle sale scommesse. Grazie a prestanome e apparecchi manomessi. I vari punti per raccogliere le puntate sarebbero stati legati a una società maltese
Messina, 50 indagati per gestione centri scommesse Lavoravano senza licenza e per favorire clan Giostra
Avviso di chiusura indagini per 50 delle persone coinvolte nel filone nato dall’operazione Totem, l’inchiesta sul clan di Giostra, scattata a giugno dello scorso anno, che ha permesso di mettere in luce gli affari del boss Luigi Tibia. Carabinieri e polizia hanno accertato come il gruppo criminale gestisse discoteche, ristoranti ma anche sale scommesse grazie a prestanome e alla complicità di professionisti. I destinatari dell’avviso sono accusati, in concorso, di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa, con l’aggravante di avere commesso il fatto «per agevolare l’attività dell’associazione mafiosa».
In questo nuovo filone i magistrati si sono occupati della gestione e collocazione in varie attività commerciali dei cosiddetti totem, gli apparecchi terminali collegati ad internet. Due le ipotesi d’accusa contestate a vario titolo dai sostituti procuratori della Dda Liliana Todaro, Fabrizio Monaco e Maria Pellegrino: l’installazione e la gestione presso esercizi pubblici dei totem collegati alla rete internet per effettuare il gioco a distanza senza autorizzazione da parte dell’Aams e l’aver organizzato e gestito la raccolta di scommesse su eventi sportivi non avendo la licenza «compiendo attività di intermediazione per conto di un allibratore straniero privo di concessione».
Gli indagati sarebbero stati i terminali di una rete di agenzie dislocate in città per conto di una società con sede a Malta. Questo l’elenco dei destinatari dell’avviso: Antonino Barbera, Fortunato Bellamacina, Francesco Bitto, Natale Caruso, Paolo Chiaia, Maria Antonina Cicero, Antonio inteso Anthony Civello, Rosario Costantino, Giuseppe Cucinotta, Massimo Currò, Paolo Currò, Antonino Cutè, Luciano De Leo, Santi De Leo, Antonino Epaminonda, Roberto Ferrara, Francesco Forestiere, Francesco Gigliarano, Francesco Giuffrida, Antonino Guglielmino, Giovanni Ieni, Francesco Irrera, Luigi Irrera, Francesco La Camera, Roberto Lecca, Michele Lombardini, Giovanni Mancuso, Orazio Margurio, Filippo Marsala, Anna Morana, Giovanni Pagano, Daniele Pantò, Concetta Pappalardo, Simone Patì, Veronica Pernicone, Carmelo Raspante, Mario Rello, Pasquale Romeo, Gaetano Russo, Toruccio Salvatico, Carmelo Salvo, Pietro Santamaria, Giuseppe Schepis detto “u Bumbularu”, Carlo Sergi, Luigi Tibia, Francesco Tomasello, Giovanni Versaci, Daniele Vinci, Ignazio Vinci e Giovanni Zanghì.