Le imprese che operano al mercato ittico di Palermo sarebbero abusive. A scoprirlo sono stati gli stessi commissionari che, come da prassi, hanno presentato in questi giorni i libri contabili all’assessorato Attività produttive per la consueta vidimazione e il successivo via libera alle concessioni degli spazi di vendita scadute lo scorso 31 dicembre. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto.
«Ci è stato riferito che in assessorato non intendono vidimare i libri contabili, indispensabili per il nostro lavoro – dice Filippo Calcagno, presidente dei commissionari prodotti ittici della provincia di Palermo – perché non ci riconoscono alcuna concessione, dichiarandoci quindi abusivi. Non comprendiamo il motivo. Ieri abbiamo scritto al sindaco per chiedere un incontro e il suo intervento. Noi intanto stiamo continuando a lavorare, come facciamo da anni».
Dall’assessorato dicono che «non è mai stata data una risposta ufficiale al diniego della vidimazione sui libri contabili, né tantomeno sull’abusivismo delle ditte che operano nel mercato» L’assessore Leopoldo Piampiano si è già mosso con un atto di indirizzo al dirigente dell’assessorato chiedendo, come è stato fatto ogni anno, la proroga di due mesi delle concessioni.
«Questo atto – ha detto Piampiano – ci permetterà di ragionare sul trasferimento temporaneo del mercato in un padiglione dell’ex Fiera del Mediterraneo e, successivamente, ci darà modo di far partire i lavori di ristrutturazione, come ci è stato prescritto dall’Asp, della sala vendite e degli uffici. Sui mercati stiamo lavorando a un progetto organico, in sinergia con i concessionari, Asp e le aziende partecipate dell’amministrazione».
Sono diverse le problematiche portate in evidenza dai commissionari, «a cominciare dalla vigilanza in capo alla polizia municipale – continua Calcagno – all’insediamento della commissione mercato e alla direzione del mercato. Manca anche il presidio veterinario e lo sportello bancario».
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