Nelle storico bazar del Papireto gli incassi sono sempre più miseri. Secondo i rigattieri la colpa è del divieto di transito agli automobilisti. A loro dire la strada è diventata «ad uso privato dei carabinieri» che hanno la caserma proprio dietro le baracche. In molti ormai preferiscono rivolgersi agli antiquari di piazza Marina
Mercato delle pulci, l’isola pedonale non piace ai bottegai «Non si ferma nessuno, in un anno ho perso 30mila euro»
C’è chi in un anno ha perso 30mila euro, chi vorrebbe abbandonare tutto ma non lo fa perchè «da altre parti è ancora più difficile», e chi racconta di aver guadagnato 20 euro in una settimana. Al Mercato delle pulci del Papireto l’isola pedonale, decisa nel dicembre 2015 dall’amministrazione comunale, continua a non piacere. Gli incassi «sono sempre più miseri», sono molte le botteghe che rimangono chiuse dopo le 14. Eppure lo storico mercato è stato inserito nel percorso turistico, le recensioni su Tripadvisor sono perlopiù positive, persino i siti d’arte ne fanno descrizioni lusinghiere. La maggior parte dei bottegai sostiene che quando la circolazione delle auto era consentita molte persone si fermavano e compravano qualcosa. Ora invece «i pedoni non passano da piazza Peranni».
«Gli unici avvantaggiati sono i carabinieri che hanno la caserma qui sopra – dice Giuseppe, che qui lavora da oltre 20 anni -. Più che un’isola pedonale questa è diventata una strada privata, a loro uso e consumo. Dovrebbero entrare solo le auto di pattuglia, invece qui entrano tutti tranne che i clienti. Siamo abbandonati». A detta dei bottegai il doppio senso di marcia, previsto da una parte su corso Alberto Amedeo e dall’altra su via Papireto, porta paradossalmente gli automobilisti a infrangere l’isola pedonale per sviare il traffico. E in effetti basta sostare anche per poco tempo su piazza Peranni per constatare numerose violazioni. «Qui entrano tutti – si infervora Giuseppe al passaggio di un’auto -. Così la strada diventa più pericolosa anche per noi, altro che isola pedonale».
I bottegai lamentano, inoltre, l’assenza dei contenitori e delle panchine, così come invece si trovano ad esempio su via Maqueda. Neanche le guide passano da qui coi turisti. A rivolgersi al Mercato sono soprattutto i siciliani di passaggio e quelli di ritorno, che continuano a tornare perché sanno di poter trovare qualche affare. Sempre più rigattieri, poi, si rivolgono al mercato fratello, quello di Piazza Marina che – specie nei weekend – è invece molto frequentato. «La scorsa domenica, seppur col brutto tempo – dice ancora Giuseppe – eravamo in 15, e c’era pure gente che comprava. Di solito lì siamo 250, altro che qui, dove siamo rimasti secondo i miei calcoli in 39».