Dopo i casi riscontrati negli ultimi mesi in città si registra una apprensione notevole. Tra le persone in attesa all'Asp c'è anche chi non si lascia travolgere dagli allarmismi, ma spesso sul consiglio del medico, si mette in fila semplicemente per «prevenire invece che curare»
Meningite, in coda al centro di vaccinazione «Alle 8 ero 84esima, riprovo a settembre»
Dopo i casi di meningite che si sono verificati a Palermo, che hanno riguardato due giovani e una turista toscana, sin dalle prime luci del mattino ormai si formano code davanti ai centri per i vaccini. Ore trascorse in fila aspettando il proprio turno, e non è detto che si riesca a centrare l’obiettivo. Anche se si registra una tensione notevole tra le persone in attesa, non ci sono solo vittime dell’apprensione degli ultimi giorni ma anche delle persone che, senza particolari allarmismi, vogliono semplicemente fare prevenzione.
È il caso di una ragazza che due giorni fa si è recata al centro di Pallavicino molto presto, intorno alle 8 del mattino. «Francamente mi sono informata e il mio medico mi ha consigliato di fare il vaccino. Poi per la mia fascia d’età è gratuito quindi a maggior ragione non c’erano ulteriori problemi». Ma Le sue speranze si sono infrante quasi subito: «Alle 8 ero 84esima. Roba da matti». Il clima nella sala d’aspetto – ripercorre la giovane – era molto teso: «Girava voce che erano state inserite nella lista persone che in realtà non erano presenti e poi c’erano mamme – visibilmente in apprensione – che accompagnavano i propri figli e intavolavano liti per il turno: a quanto pare volevano mantenere la prenotazione del giorno prima, in modo tale che chi non ce l’aveva fatta potesse ora ricevere il vaccino».
Alla fine «sono intervenuti i medici che hanno stabilito l’ordine dei turni». Anche se non è riuscita a vaccinarsi ad agosto, ritenterà a settembre: «Lo farò comunque – conclude la giovane – anche se questa apprensione fa sì che si verifichino situazioni poco civili. Siamo alle solite».