L'ambulatorio di via Massa Carrara, vicino all'ospedale Santissimo Salvatore, è da giorni preso d'assalto dai cittadini che vogliono prevenire la malattia infettiva. Tanto da creare lunghe file e da aver finito la scorta di medicinale per la settimana in corso. «Ma arriverà presto» assicura il responsabile del distretto sanitario
Vaccino Meningite, ambulatori pieni a Paternò Ogni giorno sono circa trentra somministrazioni
Caos nell’ambulatorio in via Massa Carrara, vicino all’ospedale Santissimo Salvatore, a causa della paura generata dalla meningite. Da giorni file interminabili stanno rallentando la normale attività di somministrazione dei vaccini, sia quelli fissati da protocollo sia quelli consigliati. Un vero e proprio assalto da parte di decine e decine di utenti che, già alle quattro del mattino si sono recati nei locali del presidio per prendere il turno. Il personale medico, durante gli orari di apertura, effettua giornalmente tra le venti e le trenta dosi di medicinale.
Quando, invece, lo studio medico rimane aperto per il rientro pomeridiano, previsto una volta settimana, i dipendenti sono in grado di soddisfare le esigenze di circa quaranta utenti. «Sono arrivato alle cinque del mattino – racconta a MeridioNews un trentenne giunto in via Massa Carrara – ho trovato già otto persone prima di me. Mi sono iscritto nelle lista che è stata preparata dai cittadini. Purtroppo – aggiunge – ho atteso inutilmente perché il vaccino era finito».
Particolarmente arrabbiata una signora sui 35 anni giunta sul posto alle otto del mattino con i due figli piccoli, anch’essa costretta a tornare a casa a mani vuote: «Ho approfittato delle vacanze natalizie per vaccinare i miei figli e non fargli perdere giorni di scuola ma è stato del tutto inutile». A rassicurare la popolazione è Valerio De Grande, responsabile igiene pubblica e profilassi del Distretto sanitario 18 (che copre i Comuni di Paternò, Belpasso e Ragalna). «È vero in questi giorni si è registrato un accesso sopra la media, ma dalla settimana prossima arriverrano le scorte per soddisfare sia chi si deve tutelare secondo protocollo, sia coloro che comunque ne fanno richiesta in modo gratuito».
In quest’ultima categoria rientrano quei giovani aventi un età compresa tra i 25 e 30 anni, che lavorando o studiando fuori dalla Sicilia, sono tornati a casa per il periodo festivo stanno approfittando della circostanza per la prevenzione.