La Cimo ha chiesto di essere ascoltata nelle commissioni Sanità e Antimafia, per parlare dei fatti accaduti negli ultimi mesi in molte strutture sanitarie dell'Isola. Le misure finora adottate, come la limitazione all'accesso delle autovetture, non avrebbero arginato il problema
Medici aggrediti, sindacato chiede più sicurezza «Ospedali carenti, personale rischia ogni giorno»
Stato di agitazione e richiesta di audizione nelle commissioni Sanità e Antimafia all’Ars. La Cimo, il sindacato dei medici siciliani, accende i riflettori sulla sicurezza nei pronto soccorso. L’ultimo episodio è accaduto appena qualche giorno fa, all’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, ma la lista è lunga e racconta, come denuncia l’organizzazione sindacale, «una serie di intimidazioni e aggressioni al personale, senza che a tutt’oggi siano stati presi dei provvedimenti idonei ad arginare questa situazione per cui il personale medico, veterinario e sanitario giornalmente rischia in prima persona».
In una lettera indirizzata all’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, si chiede «di intervenire in maniera adeguata e risolutoria, poiché le iniziative sinora adottate dalle direzioni aziendali (limitazione di accesso alle autovetture, limitazione delle aree di parcheggio, posizionamento di telecamere) non hanno arginato il problema».
Secondo la Cimo, la situazione «sta creando un clima di tensione, determinando nel personale un rischio clinico e personale elevatissimo». L’organizzazione di categoria, inoltre, chiede a Gucciardi l’attivazione di un tavolo tecnico insieme alle prefetture e alle questure per formalizzare «incisivi protocolli di sicurezza».
La missiva è arrivata in piazza Ottavio Ziino nello stesso giorno in cui l’assessore aveva precedentemente convocato i sindacati per presentare la bozza di nuova rete sanitaria. Fonti interne al vertice in corso in assessorato raccontano che si è anche affrontato il tema della sicurezza nei presidi di emergenza e urgenza e che lo stesso assessore avrebbe parlato di «territori fuori controllo in mano alla criminalità».