Massoneria, la versione del gran maestro della loggia «Vicinanza a Ercolano? Noi la mafia la combattiamo»

«Perseguiamo il progresso del genere umano e la fratellanza universale e siamo tutte persone perbene». A dichiararlo è il gran maestro della Gran loggia italiana Federico II – ordine di stretta osservanza Sebastiano Massimo Pellegrino. L’associazione è finita al centro delle cronache cittadine perché al suo diacono Sebastiano Cavallaro sono state messe le manette all’interno dell’operazione della guardia di finanza denominata Brotherhood. L’uomo, secondo gli inquirenti, è un associato di Cosa nostra e sarebbe il braccio destro di Aldo Ercolano – finito in carcere nel corso della stessa indagine -, presunto reggente del clan che porta il suo cognome. Il massone Cavallaro pare essersi occupato di consegnare denaro ai familiari degli affiliati in carcere, avanzare le estorsioni ad alcuni locali, curare i rapporti con le altre cosche e intervenire nelle aste fallimentari per dissuadere eventuali partecipanti troppo ambiziosi. L’accusa formulata dai giudici per Cavallaro è di associazione mafiosa, la medesima di Ercolano. «Abbiamo appreso la notizia dai giornali, non avevamo assolutamente idea che si potesse trattare di una persona del genere», commenta il gran maestro Pellegrino. Che ripercorre insieme a MeridioNews la genesi, gli obiettivi e i luoghi della Gran loggia italiana Federico II – ordine di stretta osservanza

Ma il punto di partenza fondamentale per il suo discorso è uno: «Non abbiamo nulla di occulto o di segreto. Viviamo alla luce del sole, la nostra associazione si è regolarmente costituita con un atto notarile in cui figurano tutti i componenti». La loggia guidata da Pellegrino nasce il 7 giugno del 2010 nel capoluogo etneo. «Siamo un gruppo ristretto di soli 43 membri», sottolinea il gran maestro. Che aggiunge: «Nel Catanese in totale ce ne sono tre, mentre una è in provincia di Messina». Pellegrino si riferisce alle associazioni che si rifanno al rito tradizionale, quello Scozzese, antico e accettato. Alla base dell’ideologia ci sono principi contenuti nei documenti intitolati I doveri di un libero muratore, Scopi e relazioni della massoneria e Statuti e regolamenti interni. «Ci riuniamo più o meno una volta a settimana e affrontiamo argomenti relativi al bene universale e alla fratellanza tra gli uomini ma – continua – guardiamo anche alla realtà che ci circonda». Come? «Ogni anno stiliamo un programma che è diverso per ciascuna loggia», precisa il gran maestro. Che preferisce però non entrare nei dettagli della programmazione del suo gruppo. 

Lui la gran loggia etnea – dalla rigida struttura interna piramidale – la guida dal 2011, anno in cui «sono stato eletto dagli altri uomini dediti all’elevazione dei loro simili, dagli altri filantropi», sottolinea. A unirli una fortissima componente simbolica perché «per fare una metafora, noi siamo come una grande scuola esoterica che affonda le radici nella tradizione più lontana». Un arco di tempo che andrebbe indietro fino alle origini del genere umano: «Secondo me, quando è nato l’uomo è nata la massoneria. Poi – dice – se dovessi indicare una data formale direi che parliamo del 1717». Anno in cui «tutto ha avuto inizio, anche con caratteristiche diverse da quelle attuali. Ad esempio – racconta – a un certo punto nella massoneria molto girava attorno alla nobiltà mentre noi oggi accettiamo chiunque, dal professionista al giardiniere, senza guardare alla ricchezza economica di ciascuno». L’unica perseguibile «è quella dell’anima, ragion per cui all’interno della Gran loggia italiana Federico II l’unico requisito necessario è essere uomini liberi e di buon costume». 

Motivo per cui «il coinvolgimento di Cavallaro nell’indagine delle forze dell’ordine ci ha amareggiati tutti moltissimo. Noi la mafia la combattiamo e, personalmente, la cosa che mi ha dato più fastidio in questa storia è l’aver associato il suo nome più alla massoneria che alla delinquenza», attacca. «So che di noi si dice in giro che non facciamo altro che scambiarci favori tra i componenti della loggia ma – dichiara – nulla è mai stato più falso: non siamo un’associazione di mutuo soccorso per nessuno ma un punto di riferimento per il gruppo e per le nostre famiglie». La decisione relativa a Cavallaro l’ha presa il gran maestro insieme al collegio massonico: «Per il momento lo abbiamo sospeso, riponiamo la massima fiducia nei giudici e non ne escludiamo l’espulsione». Il tutto avverrebbe al tempio massonico della loggia – un luogo che si rifà al tempio di Salomone -, che si trova a Pedara ed è regolarmente registrato alla questura di Catania. Lì si recano i componenti dell’associazione per svolgere i loro compiti. «Se ci sono personaggi noti nel nostro gruppo? Non saprei», conclude.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]