Massimo Russo: dimissioni o melodramma?

Com’era prevedibile, le dimissioni di Massimo Russo da assessore regionale alla Salute si stanno trasformando in un Melodramma dove, come canta la buonanima di Lucio Dalla, “ogni dramma è un falso”.

Il protagonista assoluto di questa sceneggiata strappalacrime – novello ‘Zappatore’ ca nun si scuorda ‘a mamma – è l’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Vecchio, autore di una lettera da romanzo d’appendice. Da quando si è insediato sulla plancia di comando dell’assessorato regionale alle Infrastrutture di tutto si è occupato, tranne che di infrastrutture e lavori pubblici: di lampadari che non incontravano il suo gradimento, di forestali e, adesso, delle dimissioni di Massimo Russo.  (a sinistra, foto tratta da seaweedsleaves.iobloggo.com)

“Caro Massimo – scrive Vecchio in una lettera che noi leggiamo da LiveSicilia – avere appreso ieri, da notizie apparse sulla stampa, della tua intenzione di dimetterti, di abbandonare il fronte dal quale hai condotto la tua battaglia contro gli sprechi e le inefficienze nella sanità pubblica a vantaggio dell’efficienza, della trasparenza e della legalità, pur tra mille ostacoli e interferenze provenienti, molti dall’interno e parecchi anche dall’esterno dell’amministrazione regionale, ha gettato nello sconforto, non solo me, che sarebbe la cosa minore, ma migliaia di siciliani che in te hanno creduto e che a te, alla tua figura, hanno affidato le sorti della loro salute e se vuoi della loro vita”.

Assessore Vecchio, ma dove vive? ieri quando si è diffusa la notizia che l’assessore Russo si era dimesso c’è stata una scossa di terremoto: erano le urla di felicità di migliaia di siciliani – soprattutto medici e infermieri degli ospedali pubblici – scesi in strada ad arrostire fette di carne di un chilo e mezzo cadauna…

Dopo avere pronunciato una serie di altre amenità, Vecchio scrive finalmente una cosa giusta: ..”Tu non hai voti”.
A cui fa seguito una considerazione alla Guglielmo Giannini: “Ma come può avere seguito e voti se il seguito e i voti sono sempre oggetto di intrallazzi e di mediazioni con la parte più bassa della politica!”.

E ancora: “Ma tu non sei e non devi essere un uomo politico, tu sei un uomo retto e cosciente prestato all’amministrazione, non alla politica”. vero? E chi ce l’ha messo Massimo Russo ai vertici della sanità siciliana?Non è stata, forse, la tanto vituperata politica?

Poi arriva la parte melodrammatica, da Libro Cuore: “Non ti dimettere, rimani in giunta insieme a me, a Marco Venturi e a qualche altro che sono sicuro tra noi c’è, a fare da baluardo all’assalto alla diligenza che in questi ultimi giorni si sta tentando di effettuare con la regia dell’ex presidente Lombardo e alcuni assessori ascari che stanno cercando di orientare i residui di capacità di spesa del bilancio regionale verso elargizioni di assoluta e totale utilità elettoralistica”.

A parte il fatto che nelle ‘casse’ della Regione non c’è più un euro, abbiamo l’impressione che Vecchio pensi che la sua nomina ad assessore durerà per il resto della sua vita, che noi gli auguriamo lunga e felice. Assessore Vecchio: guardi che lei, il prossimo 28 ottobre è a casa…

“Rimani a presidiare il territorio – leggiamo sempre – a presiedere la giunta nella tua qualità di vicepresidente.
Io, Marco Venturi e, ne sono quasi sicuro, anche qualche altro di coscienza limpida, saremo al tuo fianco a difendere questa terra martoriata, assalita, dilaniata”.

Veramente, assessore Vecchio, siamo noi che ci stiamo difendendo dai tagli nella sanità pubblica dell’assessore Russo e, in generale, da un Governo che non ha saputo governare la Sicilia: e tra questi governanti che non governano c’è anche lei che, da un mese a questa parte, ha assistito impassibile ai disastri provocati dalla Regione siciliana alle isole Egadi, a Ustica e a Pantelleria. O non sa nulla delle proteste dei Sindaci degli abitanti di queste isole?

Nella parte finale, però, il nostro assessore Vecchio si riscatta: “All’ex presidente Lombardo va dato atto che ha mantenuto la parola. Aveva promesso che si sarebbe dimesso un minuto prima del suo eventuale rinvio a giudizio, rinvio per altro non ancora avvenuto. Comunque che si sarebbe dimesso il 31 di luglio. E’ stato un uomo di parola, il 31 di luglio si è dimesso”.

“Ma è rimasto – si legge sempre nella lettera – a presidiare il territorio, a presiedere la giunta come se fosse ancora nei pieni poteri, come se non si fosse mai dimesso. Esperti legali dicono che ha la possibilità di farlo, che lo può fare.
Non discuto di aspetti legali. Discuto di aspetti di etica, di buon senso, di buon gusto, di trasparenza, di opportunità”.

“Caro ex presidente Lombardo, non metta più piede a Palazzo d’Orleans, deleghi formalmente ed ufficialmente con un atto chiaro e trasparente Massimo Russo, vicepresidente, a presiedere tutte le giunte che si terranno da qui alla fine della legislatura. Rimanga a casa sua, vada a coltivare le arance delle quali dice di essere tanto fiero”.

Noi siamo d’accordo con lei assessore Vecchio. Ma poiché, ogni tanto, ci lasciamo andare a ricordi di agronomia e coltivazioni arboree chiediamo e ci chiediamo: e se Lombardo dovesse coltivare le arance ccosì come ha governato la Sicilia? Dio salvi quegli alberi di arancio…

“In fondo – prosegue l’assessore Vecchio – questa era un’altra promessa per la quale si era solennemente impegnato. Mantenga anche questa promessa senza la quale la prima, le sue dimissioni, rimangono svuotate di significato, di valenza, di effetto, di efficacia. Torni a casa sua, lasci libero il popolo siciliano. Lasci un ricordo positivo, di uomo nobile e generoso. Da qui al 28 di ottobre, giorno delle elezioni per il rinnovo del Parlamento regionale, così orgogliosamente viene definito, non consiglio regionale come in tutte le altre regioni italiane, quello che rimane della Sicilia ce la farà a fare a meno della sua ingombrante presenza”.

“A lei e a Massimo, con la stima di sempre, malgrado tutto, sempre con la stessa stima”.

Vuoi vedere che Massimo Russo ci ripensa? In fondo, da questa giunta Lombardo abbiamo visto tutto: il ritiro delle dimissioni di Massimo Russo non ci stupirebbe. Anzi…

 

 

 

 

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