Sono tutt'e due indagati nello stesso processo. Ma e' diverso il trattamento. Per il figlio dell'ex sindaco di palermo controlli a piu' non posso. Mentre per l'ex senatore. . .
Massimo Ciancimino: “Io sono il pirla, mentre Marcello Dell’Utri…”
SONO TUTT’E DUE INDAGATI NELLO STESSO PROCESSO. MA E’ DIVERSO IL TRATTAMENTO. PER IL FIGLIO DELL’EX SINDACO DI PALERMO CONTROLLI A PIU’ NON POSSO. MENTRE PER L’EX SENATORE…
Interessante un post su facebook di Massimo Ciancimino. In poche righe, il figlio di Vito Ciancimino – oggi testimone principale nel processo sulla ‘Trattativa’ tra Stato e mafia – traccia un parallellismo tra la sua situazione e quella di Marcello dell’Utri, personaggio al centro di mille misteri e, soprattutto, di un processo giunto alle ultime battute.
Il 15 aprile la Corte di Cassazione dovrebbe pronunciarsi su Marcello Dell’Utri, che in secondo grado è stato condannato a sette anni e mezzo di carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
Da ieri Marcello Dell’Utri è all’estero. Secondo alcuni giornali sarebbe latitante. Ma lo stesso ex senatore avrebbe fatto sapere di essere fuori dall’Italia per curarsi. Ma vediamo cosa scrive Massimo Ciancimino:
“Sono tutti e due imputati nello stesso processo della ‘trattativa’. Ad uno dei due hanno ritirato il passaporto da due anni. Nessuna pena da scontare, in attesa di sentenze definitive”.
A proposito del trattamento che lo Stato gli sta riservando, Massimo Ciancimino ricorda “1.200 controlli notturni in due anni”.
A proposito di Marcello Dell’Utri, Massimo Ciancimino scrive che era già “latitante negli anni ’90”. Quando è stato condannato 7 anni 5 mesi si “trovava a Santo Domingo: nessun controllo, tranquillo, libero di spostarsi”.
“Ah, dimenticavo – conclude Massimo Ciancimino a proposito di se stesso – uno dei due, IL PIRLA, quello massacrato, è anche il testimone principale di quel processo che in tanti amano…”.
Il processo sulla ‘Trattativa’ tra Stato e mafia che adesso vorrebbero portare a Roma…