Mascalucia, il racconto della donna assaltata dalle pulci «I miei piedi stanno guarendo ma vivo ancora in un B&B»

«Vivo in un bed and breakfast da una ventina di giorni, pagando circa 35 euro al giorno. E solo adesso i miei piedi sono finalmente in fase di guarigione, anche se i segni sono ancora piuttosto evidenti: devo dire che ero diventata il loro cibo preferito». Prova a ironizzare con un riso amaro Federica, la giovane donna che si è vista i piedi ricoperti di bolle dovute ai morsi delle pulci che avrebbero costruito il proprio nido in un terreno di un privato, di fronte alla sua abitazione, nella zona tra via Case nuove e via Alcide De Gasperi a Mascalucia.

Anche altri residenti della zona hanno lasciato temporaneamente le proprie case da quando, circa tre settimane fa, è iniziata questa invasione delle pulci. «Domenica 9 settembre – racconta Federica a MeridioNews – sono tornata a casa dopo qualche giorno fuori città perché alla mia bimba di 16 mesi era venuta la febbre». La mamma, che vive in quella casa da circa due anni insieme al marito e alla figlia piccola, dopo il pranzo domenicale in famiglia si accorge che in casa ci sono degli strani animaletti. «Sono un po’ maniaca della pulizie – ammette – ho pensato che fossero una specie particolare di moscerini per cui mi sono limitata a raccoglierli con l’aspirapolvere». Intanto, comincia per Federica un fastidioso prurito ai piedi. «Inizialmente ero convinta fossero semplici punture di zanzare. Poi il fastidio e il prurito sono aumentati». 

È la visita dal dermatologo a confermare alla donna che si tratta di morsi di pulci. In particolare, gli insetti sarebbero le pulex irritans che preferiscono nutrirsi del sangue umano o suino e tendono a pungere sempre la stessa zona del corpo, in particolare le braccia o il collo del piede. Per chi è allergico alla saliva delle pulci, c’è il rischio che si formi un alone rosso intorno alla zona punta. «Ho sostenuto di tasca mia i costi della vista specialistica – precisa Federica – e adesso sto ancora continuando la cura a base di cortisone. Sui miei piedi gli evidenti segni ci sono ancora ma oramai il peggio è passato». Almeno dal punto di vista fisico. Perché da quella domenica Federica ha la fobia di rimettere piede in casa propria. «Sono perfettamente consapevole del fatto che dopo tutto il veleno che abbiamo disseminato gli insetti sono stati debellati ma non mi sento ancora sicura. Potrebbe esserci il rischio di riportarle di nuovo in casa passando per quella stradina. Non posso rischiare che venga colpita anche mia figlia». Esattamente come sarebbe avvenuto nelle scorse settimane. 

Nella zona interessata dall’invasione delle pulci, già nelle scorse settimane, l’amministrazione del sindaco Enzo Magra ha provveduto a delle disinfestazioni, specie nella parte esterna del liceo Concetto Marchesi di via Case Nuove e del plesso Federico di Svevia. «Adesso – ha assicurato l’assessore all’Ambiente e alla Sanità, Alessio Cardì – abbiamo affidato i lavori a due ditte specializzate. Abbiamo anche provveduto – ha aggiunto – a disinfestare il terreno da cui sarebbe partito tutto a nostre spese, ma ci rifaremo sul privato contro cui forse intenteremo una causa».

Il privato sarebbe un uomo sulla cinquantina proprietario del terreno lasciato all’incuria con annesso casolare forse infestato dal covo delle pulci. All’interno della struttura semi diroccata l’uomo per un periodo avrebbe tenuto dei cani «lasciati denutriti e in stato di abbandono tanto che – dice la donna – nell’ultimo periodo, vedendo noi vicini pressanti sulla questione, aveva deciso di tenerli rinchiusi. Al momento del sopralluogo, all’interno del casolare, è stato trovato un solo cane in condizioni pessime con lo stomaco gonfio, il pelo con delle macchie strane e pieno di pulci». Adesso quindi, il terreno è stato bonificato e non ci sono più altri animali. «Se il Comune procederà formalmente, lo stesso farò io nei confronti di questa persona che mi ha arrecato dei danni gravissimi di salute e anche economici. La cosa più importante, in questo momento – conclude la donna – è la voglia di tornare a vivere serenamente a casa mia sperando che il focolaio sia stato debellato». 


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