La titolare di un negozio versava il pizzo da due anni inserendo i soldi all'interno di una busta. A riscutore la somma due esponenti del gruppo criminale locale che faceva riferimento alla famiglia egemone di Cosa nostra catanese. L'imprenditrice ha ammesso tutto dopo le insistenze dei militari. Guarda il video
Mascalucia, commerciante pagava i Santapaola Ogni due mesi 400 euro per gli uomini del clan
Alfio Carciotto e Fabio Cantone, sono questi i nomi dei due uomini arrestati questa mattina dai militari del comando provinciale dei carabinieri di Catania. Entrambi sono stati individuati come responsabili del reato di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Il primo è stato colto in flagrante dagli uomini dell’Arma mentre il secondo è stato raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare in carcere.
Dalle indagini è emerso che
una commerciante di Mascalucia era da tempo sottoposta al pagamento del pizzo da parte degli esponenti del clan mafioso locale, interno alla famiglia di Cosa nostra dei Santapaola–Ercolano. Gli agenti del nucleo investigativo, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia etnea, hanno avviato così le indagini monitorando la ditta, all’insaputa della titolare.
Nel tardo pomeriggio del
primo luglio 2016 Alfio Carciotto è arrivato a bordo del suo scooter nel negozio sotto osservazione dove, per evitare di dare nell’occhio, ha acquistato un apparecchio elettrico. Ed è così che gli investigatori hanno potuto accertare l’estorsione. La donna infatti, nel tornare il resto a Carciotto, gli ha consegnato anche una busta. Appena uscito dal negozio l’estorsore è stato bloccato dai carabinieri con l’involucro ancora in mano. Al suo interno vi erano 400 euro in banconote da venti.
Successivamente in caserma sono iniziati i
primi interrogatori. La donna inizialmente ha negato di dare un contributo per la protezione della propria bottega ma, solo dopo le insistenze dei militari, disperata ha ammesso tutto. Da circa due anni era costretta al versamento bimestrale di 400 euro, denaro che veniva consegnato in un primo momento a Fabio Cantone e, dopo il suo arresto nel settembre 2015, ad Alfio Carciotto. Entrambi gli arrestati sono stati condotti al carcere di Bicocca.